Questo è il tempo di Dio

L’attacco alla Chiesa è continuo, incessante, crescente: prima le fiondate contro l’anzianissimo Benedetto XVI (unico testimone riconoscibile rimasto di una Chiesa viva e vera), poi i sacrilegi reiterati di Sanremo, e in mezzo l’attacco definitivo all’umanità stessa, con il tentativo di legalizzare droga e omicidio del consenziente.

Eppure, umanamente, ci si poteva aspettare altro. La Chiesa di Bergoglio non dà alcun fastidio, sia perchè non ha mai nulla da dire di diverso da quanto dicono tutti, sia perchè l'”effetto Bergoglio” è ormai chiaro a tutti: una chiesa così aperta, che tutti escono, e nessuno entra più.

Ma perchè attaccare ancora una Chiesa che appare ormai defunta? A chi fanno paura i morti che camminano (a fatica)?

Umanamente parlando la Chiesa di Cristo è senza speranza, ma il diavolo sa che non è così. Teme che possa, come sempre, risorgere, trovare ancora una volta la via che porta fuori dal sepolcro. Per questo infierisce…

E i cattolici cosa possono fare? Rimanere saldi, lì, tra le macerie del mondo e della chiesa, forti della loro fede, speranza e carità. Serve a poco, ormai, urlare contro il male, perchè esso non occupa più una parte della scena, ma ogni spazio. Il buio è oramai omogeneo, diffuso, dilagante. Denunciarlo è ormai quasi inutile.

Occorre, soprattutto, accendere qualche luce, qualche fiammella qua e là… ci penserà Dio, prima a destare la “bella addormentata”, poi a scatenare l’incendio.

Ps andrebbe fatta qualche considerazione cattolica sull’attuale pandemia: sono due anni che il mondo pena, e quasi nessuno si è mai chiesto se questa sofferenza mondiale non sia anche, per certi aspetti, un richiamo di Dio, un suo monito. Eppure lo stato comatoso del mondo e quello altrettanto devastante della Chiesa vanno di pari passo, in un’ottica soprannaturale.

Il mondo è malato, nello spirto e nel corpo, e sta per morire. Un Salvatore è necessario, oggi più che mai…

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