Determinante l’audacia dei medici volontari e di alcuni giornalisti e loro collaboratori
Dopo un anno di lotta da parte di tanti medici volontari, -fatta di cura per il paziente-, contro l’irragionevole
Protocollo Terapeutico AIFA loro imposto , e che si sono mossi in base al Nuovo Giuramento di Ippocrate che indica di prendersi cura dei malati e di non obbedire a leggi deontologicamente inaccettabili, il TAR del Lazio risponde affermativamente alla denuncia presentata da alcuni di loro. Ecco la sentenza pubblicata il 4 Marzo u.s.
Chi presentò il ricorso
Il ricorso era stato presentato da Fabrizio Salvucci, Giuseppe Giorgio Stramezzi, Riccardo Szumsky, Luca Poretty contro il Ministero della Salute, Aifa – Agenzia Italiana per il Farmaco al TAR del Lazio per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della nota AIFA del 9 dicembre 2020 recante principi di gestione dei casi Covid 19 nel setting domiciliare.
La risposta dei Giudici
Bocciata la linea della vigilante attesa affiancata da uso di fans (farmaci antinfiammatori non steroidei) e paracetamolo.
Bocciata l’indicazione di non utilizzo di tutti i farmaci generalmente utilizzati dai medici di medicina generale per i pazienti affetti da covid.
Il ricorso al TAR è apparso fondato! L’ Ordinanza stabilisce la liceità del ricorso con rilevanza giuridica sia in sede civile che penale al fine di prescrivere i farmaci che riterranno più opportuni, secondo scienza e coscienza, e si esclude la vigilante attesa perchè pericolosa per il paziente!
Il TAR sospende l’efficacia del provvedimento impugnato (Protocollo Terapeutico vigente), e fissa per la trattazione l’udienza pubblica in data 20 Luglio 2021.
Un nuovo Protocollo di cura domiciliare
Ora, con soddisfazione dei medici, degli infermieri, dei pazienti, dei parenti, dei cittadini, si potrà avere un protocollo univoco di cura domiciliare tempestiva e precoce con i farmaci utilizzati dai medici dei territori da circa un anno!!
Ne parlavamo già da settimane ( si veda in articoare la puntata di Fuori dal Coro del 02.02.2021 QUI) grazie alla buona volontà di medici e infermieri coraggiosi, che avvevano a cuore la salute dei pazienti, il dolore delle famiglie, e grazie alla determinazione del giornalista Mario Giordano, instancabile nel farsi sentire.
Una ferita rimarrà aperta
Rimarrà aperta la ferita per circa metà dei morti “Covid 19” che si sarebbe potuta evitare se Ministero della Salute e AIFA avessero percorso vie più tempestive … ascoltando e ricordando il Nuovo Giuramento.
Ciascuno avrà fatto certo del suo meglio, ma è chiaro che nella risposta alla patologia i principi etici e deontologici in molti furono sopraffatti da altre preoccupazioni rivelatesi secondarie.
A chi ha osato, diciamo GRAZIE!!!
A chi ha esitato, diciamo:
Ora sapete come agire!
A tutti chiediamo: Preghiamo e agiamo per la verità e la vita!
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