Largo Giovanni XXIII, ore 14.30
Preghiamo per la Chiesa!
Era il venerdì santo del 2005 e l’allora cardinal Joseph Ratzinger, che di lì a pochissimo sarebbe divenuto papa, pronunciava parole inequivocabili: “Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui!…”.
Divenuto papa, Benedetto XVI si recò a Fatima e l’11 maggio 2010, ai giornalisti che chiedevano lumi riguardo al messaggio della Vergine, disse: “le sofferenze della Chiesa vengono proprio dall’interno della Chiesa, dal peccato che esiste nella Chiesa… oggi lo vediamo in modo realmente terrificante: che la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa…”.
Da cardinale e da papa, insomma, Benedetto ha voluto ricordare che vi sono uomini nella Chiesa che non sono “della Chiesa”, che non vi appartengono realmente; “i cattivi e gli ipocriti che si trovano nella Chiesa”, diceva sant’Agostino nel De Civitate Dei, e che potranno divenire un giorno la maggioranza, secondo la profezia di san Paolo nella seconda lettera ai Tessalonicesi.
Noi, un gruppo di amici cattolici, laici e consacrati, vogliamo allora pregare – insieme a chi vorrà unirsi (accesso libero)- il più possibile vicino alla tomba di San Pietro, dove i papi, con poche eccezioni, hanno sempre voluto risiedere, chiedendo a Dio la grazia:
1) che cessino gli scandali sessuali ed economici che deturpano il volto della Chiesa e che gli ecclesiastici coinvolti in detti scandali non siano promossi a posizioni di comando ma al contrario rimossi ed invitati al pentimento;
2) che non venga adulterato il depositum fidei, di cui nessuno, nella Chiesa di Cristo, neppure il pontefice, è padrone;
3) che le famiglie religiose, i vescovi, i sacerdoti, i professori fedeli a Cristo e alla Chiesa non vengano più commissariati, perseguitati, destituiti senza accuse concrete e verificate, per il solo motivo del loro attaccamento alla “fede di sempre”;
4) che la gerarchia ecclesiastica sia coraggiosa nel predicare il Vangelo e che additi come esempio ai fedeli i suoi santi, non coloro che la hanno divisa e lacerata (come il monaco Martin Lutero, nel passato), o chi combatte la Vita ogni giorno, sostenendo aborto, droga libera, eutanasia… (come Emma Bonino, nel presente);
5) che la priorità di chi guida la Chiesa sia annunciare la fede in Gesù Cristo Salvatore, lasciando a “Cesare ciò che è di Cesare”, ed evitando di improvvisarsi sociologi, politologi, climatologi… tuttologi;
6) che gli uomini di Chiesa non cessino di proclamare i “principi non negoziabili”, in particolare la difesa della vita e della famiglia, venendo a patti con la cultura di morte e l’ideologia gender;
7) che non si confondano più l’amore per il Creato con l’ecologismo pagano e panteista, nè la “misericordia” di Dio con il relativismo morale e l’indifferentismo religioso;
8) che si ascolti il grido che viene dalla chiesa africana (“L’Occidente non illuda i nostri giovani con falsi miti e false promesse!”) e dalle chiese dell’Europa dell’Est, che ripetono, con Giovanni Paolo II, che “anche la patria è per ciascuno, in un modo molto vero, una madre” e che la “difesa della propria identità” non ha nulla a che vedere con il nazionalismo o altre aberrazioni;
9) che i cattolici cinesi, come più volte denunciato dal cardinale Zen Ze-kiun, non siano sacrificati al regime dittatoriale comunista in nome di accordi impossibili ed iniqui;
10) che i cristiani perseguitati nel mondo, che affrontano torture e morte in nome di Cristo, non debbano più sentir dire, da Roma, che Allah e Gesù Cristo sono il “medesimo Dio”.
Mail: ottobre_5@yahoo.com
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