di Giuseppe Leonelli.
I giacobini, i puri, i rivoluzionari e guerriglieri 5 Stelle ora sono diventati il partito che governa, per citare i 5 Stelle stessi, con il Pd di Bibbiano, con i Pidioti, con il Pdl meno elle, con il partito dell’ebetino e di Gargamella. Una fine ingloriosa che nulla ha di nobile, nessun Robespierre a cui guardare, nessuno V celato dalla maschera di Guy Fawkes da lodare, nessun Che Guevara indomito e martire. No. La metamorfosi 5 Stelle è una fine triste e ingloriosa. Il risveglio della avidità umana di pochi eletti, di coloro che vennero scelti al grido di Uno vale uno e del Vaffaday, ha creato un patetico mostriciattolo a servizio dello storico nemico Pd
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‘E già stava succhiando ingordamente il formaggio, verso il quale si era sentito attrarre con violenza più che verso tutti gli altri cibi. A rapide boccate e con lacrime di soddisfazione divorò i legumi e la salsa; i cibi freschi invece non gli piacevano: non poteva neppure sopportarne l’odore e anzi trascinava un po’ lontano quelli che preferiva‘. La metamorfosi Kafkiana si è completata. Il (super)uomo 5 Stelle è divenuto l’irriconoscibile insetto dal quale anche i più stretti famigliari si ritraggono. I giacobini, i puri, i rivoluzionari e guerriglieri 5 Stelle ora sono diventati il partito che governa, per citare i 5 Stelle stessi, con il Pd di Bibbiano, con i Pidioti, con il Pdl meno elle, con il partito dell’ebetino e di Gargamella.
Una fine ingloriosa che nulla ha di nobile, nessun Robespierre a cui guardare, nessuno V celato dalla maschera di Guy Fawkes da lodare, nessun Che Guevara indomito e martire. No. La metamorfosi 5 Stelle è una fine triste e ingloriosa. L’ultimo batman scompare senza combattere. Il sonno della ragione non ha creato un, seppur orrendo, nobile mostro. E’ successo qualcosa di molto più avvilente e meno bohemienne: il risveglio della avidità umana di pochi eletti, di coloro che vennero scelti al grido di Uno vale uno e del Vaffaday, ha creato un patetico mostriciattolo a servizio dello storico nemico Pd.
Ma non è ancora finita. Adesso, completata la trasformazione, ucciso ogni sogno e spinta ideale, resta la tortura, l’accanirsi come sciacalli sugli ideali dai quali tutto partì. Le mani di Di Maio e compagni, come le zampette del gigantesco insetto 5 Stelle, sono pronte a gettarsi su quello che resta sfruttando fino all’ultimo il potere conservato in siffatta maniera. Non c’è un Giuda che decide di farla finita dopo aver preso atto della propria bassezza morale. Nessuna autocritica, nessuna dimissione, nemmeno dall’elevato Beppe Grillo. No, i 30 denari gettati loro sul tavolo dal Pd (parodia di quel 30 e passa per cento di consensi assegnati come un tesoro loro dagli italiani) verranno consumati dal mostriciattolo a 5 Stelle fino all’ultimo. Per godere ogni goccia di quello che si è ottenuto tradendo e sfruttando l’ingenuità, le speranze, la rabbia degli elettori. La V di vendetta trasformata in V di vergogna, quella che l’insetto informe nemmeno ha la dignità di provare. Tutti consapevoli che questo è l’ultimo giro di giostra. Prima della fine. Prima di essere gettati nella spazzatura proprio come il Kafkiano Gregor Samsa. Sepelliti per sempre, come Epulone, dalla propria ingorda risata.
Fonte: l’Occidentale