Eutanasia, adozioni gay, droghe leggere: l’agenda della Cirinnà per il governo giallorosso

di Giuseppe Leonelli.

La conferma arriva dalla parlamentare Pd simbolo delle battaglie Lgbt, Monica Cirinnà: l’alleanza fino a ieri inimmaginabile tra Movimento 5 Stelle e Pd potrebbe spalancare le porte alla cancellazione di quello che resta dei valori sui quali si è basata sinora la Repubblica italiana e sul via libera a una serie di legalizzazioni selvagge ammantate dalla retorica della conquista di diritti civili.

Sui diritti abbiamo davanti una pagina bianca: ecco dove trovare un terreno comune con il M5S” – scrive orgogliosa la Cirinnà, a dimostrazione della cifra politica che ispirerà il Governo giallorosso. Un Governo schiacciato sulla sinistra estrema e che, per di più, potrà trovare giustificazioni di imparzialità nella conferma di un premier, Giuseppe Conte, fino a ieri sostenuto dalla Lega. Così. se la legislatura a marchio Pd-M5s arriverà davvero alla fine, dobbiamo attenderci un ulteriore durissimo colpo alla famiglia tradizionale, una accelerazione sulle teorie gender e una apertura decisa alle adozioni per le famiglie gay, all’eutanasia e all’uso degli stupefacenti. Lo scenario non è frutto di complottistici retroscena, bensì di una candida (e ovviamente orgogliosa) dichiarazione della senatrice Pd.

“Ci sono alcuni temi sui quali si può senza dubbio ipotizzare un lavoro comune in Parlamento coi 5 Stelle – afferma la Cirinnà -. Penso ad una legge contro l’omotransfobia: in Senato ci sono due ddl, uno a firma della collega Maiorino e uno a mia firma, che sono largamente sovrapponibili. Ma penso anche al fine vita, alla legalizzazione delle droghe leggere, al matrimonio egualitario, alla omogenitorialità e alla riforma delle adozioni per tutte e tutti. Adesso abbiamo di fronte una pagina bianca e un nuovo percorso da avviare”.

Insomma, la pagina bianca sulla quale Pd e 5 Stelle pensano di lavorare insieme sarà presto colorata con le bandiere arcobaleno che uniscono estrema sinistra e mondo Lgbt. In una folle corsa, tra i due alleati, a chi si dimostrerà più aperto a quelle che – per un beffardo gioco linguistico – verranno chiamate ‘conquiste civili’.

Fonte: l’Occidentale

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