L’Italia è sull’orlo del baratro, divisa tra nord e sud, ingovernabile. Non resta che attendere. L’unica notizia positiva è il crollo di Renzi, e la Bonino che non raggiunge il 3 per cento.
Quanto al Pdf, tutto come previsto: non si fa bene a credersi voluti da Dio per salvare il mondo e invertire da soli, dall’oggi al domani, 200 anni di rivoluzione; si fa solo ridere.
“Stiamo scrivendo la storia“, “Dio è con noi“, “Portiamo a Dio la sua vittoria“… il risultato parla diversamente: 0,65 circa: nessun miracolo, solo balle (ricordiamo tutti il “siamo il quarto polo“, sorpresi che quella affermazione non avesse sollevato un’ ondata di risate, e prima l’esaltazione da parte di Adinolfi della coppia cattolica “Renzi-Mattarella” che avrebbe cambiato la storia del paese, o il quotidiano “La Croce”, destinato, a sentire Adinolfi, a “durare per anni”, ma morto dopo qualche mese).
Ma Adinolfi non si preoccupa, è giocatore di poker e rigira la frittata: abituato come è a raccontarle al suo piccolo esercito che ha condotto una campagna osannando i suoi due leader e denigrando o sminuendo tutti gli altri, dimostrando spesso una ignoranza dei fatti, delle dimaniche parlamentari, dei rapporti di forza in politica….
Poche ore fa, a risultato ormai chiaro, scriveva:
Abbiamo doppiato la lista di un ministro (Lorenzin) e quella di un ex premier (Prodi), abbiamo surclassato gli estremisti coperti ogni giorno dai media come Forza Nuova (Fiore mai aveva avuto tanti servizi in tv) e ce la stiamo giocando addirittura con Noi con l’Italia e CasaPound, che non hanno subito il nostro totale silenziamento mediatico e la terrificante azione di fuoco amico e nemico. Il risultato che emerge è attorno all’1%, probabilmente un paio di decimali in meno.
Insomma, lo 0,6 ora è una vittoria! Se è andata male è colpa degli altri, del “silenzio mediatico”, come urlavano sempre Bonino e Pannella. Quanto a Casa Pound e Forza Nuova, niente fuoco amico e nemico (peccato che l’estrema destra sia divisissima al suo interno e sia stata demonizzata per mesi più di ogni altra forza, strumentalmente per creare il pericolo “fascismo”).
E poche ore prima, a chiusura urne:
Saremo tanti, ci scommetto… L’ho sempre detto e lo ripeto: i nostri voti saranno contati in centinaia di migliaia. Se così sarà, un popolo sarà indubbiamente nato, la diaspora dei cristiani in politica sarà una stagione conclusa, avremo scritto un rigo di storia… Riuniremo attorno a noi gli spezzoni dispersi, saremo come sempre unitivi e accoglieremo anche chi ci ha fatto la guerra. A qualcuno chiederemo semplicemente le scuse. Se non arriveranno, pazienza. Quello che credo ormai si sia capito è che noi andiamo avanti, a testuggine, perché è così che si fa in guerra e noi la guerra la sappiamo fare…
Non ci sono commenti, si vuole solo ribadire un fatto: il piccolo popolo pro life e pro famiglia italiano non ha mai riconosciuto in Adinolfi e Amato i suoi leader, nonostante loro si ergessero a quel ruolo. Non basta un bel programma sulla carta e un po’ di retorica (per quanto ripetitiva e spesso scontata): ci vogliono storia, credibilità politica e di vita, onestà, senso del limite e della misura, umiltà…
Altrimenti è bene fare rassegne stampe, lasciando fuori il Vangelo; è bene quantomeno evitare di chiamare in causa Dio, dimostrando temerarietà e imprudenza (non si sfida la Provvidenza).