Dieci anni fa, nel 2007, su 30 Giorni, rivista mensile già allora vicina al cardinal Bergoglio, e sui cui scrivevano vari giornalisti di Comunione e Liberazione, tra cui Andrea Tornielli, esce un lungo articolo su Fatima.
Ne riporto alcuni passaggi:
Monsignor Alberto do Amaral, vescovo emerito di Fatima, in una conferenza del 1984, afferma: «Il segreto di Fatima non parla né di bomba atomica, né di testate nucleari […]. La perdita della fede di un continente è peggio che la distruzione di una nazione; ed è vero che la fede diminuisce continuamente in Europa. La perdita della fede cattolica nella Chiesa è ben più grave di una guerra nucleare» (dichiarazione smentita nel 1986, ma poi riconfermata nel marzo del ’95).
Il cardinale Alfredo Ottaviani, in una conferenza del 1967 dice: «Io ho avuto la grazia e il dono di leggere il testo del terzo segreto. […] Vi posso dire soltanto questo: che verranno tempi molto difficili per la Chiesa e che c’è bisogno di molte preghiere
perché l’apostasia non sia troppo grande»…
Ancora più esplicito il contenuto di una lettera del cardinale Luigi Ciappi, a lungo teologo della Casa pontificia, indirizzata al professor Baumgartner. Nella missiva, scritta nel 2000 ma pubblicata nel marzo 2002, il porporato rivela: «Nel terzo segreto viene predetto, fra le altre cose, che la grande apostasia nella Chiesa inizierà dalla sua sommità».
Cosa significa tutto cio? Ardua, la risposta…