Con gioia annunciamo che è uscito l’ultimo libro di Irene Bertoglio, da sempre nostra collaboratrice e scrittrice pro-life, e di Giuseppe Rescaldina, noto psicoterapeuta.
In questo libro gli autori spiegano i motivi per i quali è importante non perdere la capacità di scrivere a mano, soprattutto in corsivo, partendo da dimostrazioni scientifiche scaturite dai più recenti e attuali studi delle neuroscienze.
La grafologa e lo psicologo raccontano, in questo testo, l’esperienza professionale svolta in questi anni sul campo per prevenire la disgrafia e i disturbi di apprendimento in genere e per incoraggiare l’autostima dei bambini. Si è provato infatti che un insegnamento della scrittura attento ed impostato sul gioco comporta riflessi positivi a cascata anche sull’apprendimento, sull’attenzione, sulla memoria e sulla motivazione personale.
Con l’uso smisurato della tecnologia, i giovani (e non solo) sono sempre meno capaci di scrivere a mano. Il problema non riguarda soltanto l’incapacità grafica, ma è molto più profondo: scrivere con il tablet e scrivere in corsivo strutturano il cervello in modo diverso.
Uno sviluppo differente del cervello comporta anche l’insorgenza di una diversa forma di pensiero, meno lineare e più “ad impulsi”. In questa seconda organizzazione della mente le operazioni mentali risultano impoverite, comportando una diminuzione dell’attività mentale, difficoltà nel mantenimento della soglia di attenzione ed aumento dei livelli di stress. Di fronte a questo cambiamento epocale non possiamo non porci la questione etica su: dove stiamo andando? A che cosa desideriamo educare?
Ecco che allora il corsivo si impone per importanza; come documenta la disciplina grafologica, esso ci permette di esprimerci, incoraggiando l’originalità e la creatività. Il libro è arricchito di foto e di immagini esplicative. “Il corsivo encefalogramma dell’anima”, per non farci rubare la libertà di pensiero.