Viaggio di Bergoglio a Fatima: quattro considerazioni

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QUALE MARIA?

È abbastanza evidente, ormai, che Bergoglio non ami guardare alla Madre di Dio attraverso apparizioni e visioni che, quasi quotidianamente, avvengono nel mondo da duemila anni. Più volte ha ripetuto durante il suo pontificato che la “Madonna non è un postino” che consegna messaggi. Così anche nella recente intervista nel volo di rientro da Fatima: “Io personalmente sono più “cattivo”: io preferisco la Madonna madre, nostra madre, e non la Madonna capo-ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio a tale ora… questa non è la mamma di Gesù. E queste presunte apparizioni non hanno tanto valore”. La cosa che ha suscitato più scalpore è che queste parole sono state pronunciate in risposta ad una domanda che faceva esplicito riferimento a Medjugorje, la località bosniaca dove avvengono da più di trent’anni le apparizioni più controversie del nuovo millennio. Si era capito che questo viaggio si sarebbe distaccato dai precedenti compiuti dai vari pontefici nel XX secolo, già venerdì sera nel discorso pronunciato da Francesco durante la benedizione delle candele. Nel suo intervento, Bergoglio, pone in profonda antitesi due visioni della Vergine: da una parte la “Maestra di vita spirituale, la prima che ha seguito Cristo lungo la “via stretta” della croce….La “Benedetta per avere creduto” sempre e in ogni circostanza alle parole divine”, mentre dall’altra “una Signora “irraggiungibile” e quindi inimitabile….una “Santina” alla quale si ricorre per ricevere dei favori a basso costo….una Maria abbozzata da sensibilità soggettive che La vedono tener fermo il braccio giustiziere di Dio pronto a punire: una Maria migliore del Cristo, visto come Giudice spietato; più misericordiosa dell’Agnello immolato per noi”. Ciò che colpisce è la mancanza di sensibilità del Santo Padre ad una devozione mariana semplice, fatta quotidianamente da milioni e milioni di fedeli che invocano la Madre del Cielo per ottenere grazie per loro e per il mondo, magari fidandosi proprio di quella visione dei tre pastorelli (due canonizzati da papa Francesco) che la vedono alzare la mano invocando presso Dio il perdono per il mondo. Una Madre misericordiosa che ricorda la gravità del peccato e delle sue conseguenze ma che non si stanca di ergersi dalla parte dell’uomo peccatore perché si ravveda e giunga alla Verità tutta intera che è solo Gesù Cristo.

 

MA I SEGRETI DI FATIMA INTERESSANO ANCORA LA CHIESA?

Le parole pronunciate da papa Francesco sia a Fatima che nell’intervista nel viaggio di ritorno hanno, di fatto, eluso quasi completamente i messaggi (definiti nel ‘900 “segreti”) che la Madonna ha consegnato ai tre pastorelli nel lontano 1917. In particolare non c’è stata menzione di uno dei temi centrali di tutta la vicenda di Fatima: l’esistenza dell’Inferno (che dalla visione sembra non essere affatto vuoto!). Nei due giorni intensi vissuti dal Pontefice in Portogallo si è parlato della Vergine senza mai far riferimento ai testi del “segreto”, rivelato in tre parti distinte nel xx secolo. L’unico richiamo fatto da Bergoglio è stato al “vescovo vestito di bianco” del “terzo segreto” riferimento che alcuni hanno trovato azzardato, vista certa interpretazione riguardante proprio questa figura misteriosa e la profezia sulla apostasia nella Chiesa del terzo millennio. Era stato lo stesso Benedetto XVI nel 2010 sempre a Fatima a ricordare che i “segreti” non erano chiusi al passato ma riguardavano il futuro della Chiesa, in particolare realizzantesi in una “grande persecuzione della Chiesa” dove l’attacco “non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa e che la Chiesa quindi ha profondo bisogno di ri-imparare la penitenza, di accettare la purificazione, di imparare da una parte il perdono, ma anche la necessità della giustizia. Il perdono non sostituisce la giustizia”. Questo monito al peccato, alla sua riparazione e al giudizio di Dio così forte nei messaggi della Vergine in papa Francesco è appena timidamente accennato, di fronte all’immagine di un Dio che è prima di tutto Misericordia.

 

MESSAGGIO DI PACE?

Ancora sui messaggi di Fatima il Papa in aereo, in risposta ad un giornalista che gli domandava cosa rimane ora per la Chiesa e il mondo intero dalle apparizioni, egli ha risposto che “Fatima è un messaggio di pace portato all’umanità da tre grandi comunicatori che avevano meno di 13 anni”. Ancora una volta il papa sembra parlare di Fatima prescindendo dai messaggi. Se infatti si va a rileggere il testo del segreto, con tutte le dovute cautele, esso sembra far riferimento quasi certo ad eventi storici che hanno insanguinato il mondo per quasi cento anni, a partire dal quella sciagurata rivoluzione d’ottobre che portò il marxismo dalla Russia nel resto del mondo, passando per le stragi della seconda guerra mondiale. Nella terza parte del segreto c’è poi il riferimento ad una città distrutta con morti e dolore, e con un Pontefice assassinato sotto la croce in cima ad una montagna. A queste visioni si sono collegate delle profezie che vedono un tempo (il xx secolo?) in mano al demonio e alle sue forze oscure, tempo che però giungerà al termine con il trionfo del cuore immacolato di Maria. È sempre Benedetto XVI a menzionare tale questione nel 2010 quando pronunciò, tra lo sconcerto generale, le seguenti parole: “Possano questi sette anni che ci separano dal centenario delle Apparizioni affrettare il preannunciato trionfo del Cuore Immacolato di Maria a gloria della Santissima Trinità”.

 

FATIMA, LA FINE DI MEDJUGORJE?

Infine un’ultima questione, forse la più diffusa dai media, anche perché particolarmente sentita da moltissimi fedeli: il giudizio sulle presunte apparizioni di Medjugorje. Non bastava aver collegato, questa volta senza fraintendimenti e ambiguità, l’espressione “Madonna postina” ai fatti di Medjugorje, nel viaggio di ritorno dal santuario portoghese il Santo Padre ha voluto rendere nota parte della relazione che il card. Ruini, su incarico di Benedetto XVI, ha condotto in questi anni sulle apparizioni nella città bosniaca. Per Bergoglio la commissione Ruini ha lavorato bene e ha lasciato intendere che c’è apertura verso le prime apparizioni. Mentre su quelle successive (migliaia!) persisterebbero grossi dubbi sull’autenticità, ma rimane aperta la strada spirituale e pastorale delle conversioni. A questo punto, però la stroncatura: il papa ha espressamente detto che quella per lui “non è la mamma di Gesù. E queste presunte apparizioni non hanno valore. Questo, però, senza dare alcuna motivazione sul perché. L’unica spiegazione, che ripete da anni, è legata all’assiduità dei messaggi. Ma, come fa notare oggi Aldo Maria Valli in riferimento alla questione di Medjugorje, “Il papa farebbe bene a essere duro se la Madonna dicesse cose assurde, incompatibili con la fede cristiana. Ma siccome dice cose sensate, inattaccabili sul piano dei contenuti, perché stroncarla? Solo perché interviene spesso? Eppure Francesco, che cita spesso l’esempio delle mamme e delle nonne, dovrebbe sapere che quando una mamma è preoccupata per i figli non si fa tanti problemi: anche se è lontana, se occorre, telefona ogni giorno, anche più volte al giorno, anche per anni e anni, e non si stanca mai”.

 

 

 

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