Il vescovo che apre le porte a tutte le religioni, sbatte fuori don Minutella
Corrado Lorefice è da poco tempo il nuovo arcivescovo di Palermo, dell’era Francesco-Galantino.
Al suo insediamento ha fatto discutere e sorridere il suo riferimeno alla Costituzione italiana come sua stella polare. Il suo nome è di quelli che dovrebbero contrassegnare la “nuova chiesa” della misericordia:
forse per questo ha deciso di dare un ultimatum ad un sacerdote cattolico della sua diocesi, don Minutella, reo di recitare il rosario, non gironzolare per la chiesa in bicicletta e predicare la dottrina di sempre. 15 giorni di tempo per lasciare la parrocchia!
Con don Minutella pugno duro, durissimo, dunque!
E va bene così, ormai è del tutto chiaro che il problema sono quelli che continuano a credere nella dottrina di sempre.
Non si capisce però perchè i laici cattolici che vogliono rimanere fedeli, debbano continuare a finanziare una Conferenza episcopale che non sa dire nulla per la difesa della vita e della famiglia, e colpisce prontamente e duramente i pastori fedeli (don Minutella, purtroppo, è l’ultimo di una lunga serie).
Monsignor Vincenzo Paglia tifa per i radicali e fa un buco di 25 milioni di euro, appianati per metà dalla Cei!
Promosso alla testa della Pontificia Academia della vita da Bergoglio!
Ma l’8 per mille, la Cei, da me non lo prenderà più.
Monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, viene indagato per truffa dopo essere già stato indagato nel 2015 per appropriazione indebita, ovvero per aver utilizzato impropriamente i fondi dell’8 per mille e aver creato un buco di bilancio, in Curia, da 6 milioni di euro. Contro di lui nessun provvedimento e nessun richiamo. Neppure dopo le sue prese di posizione a favore del ddl Cirinnà, per le unioni civili.
Va bene, ma non voglio contribuire con l’8 per mille ad appianare i buchi di un pastore eretico e disonesto.
Non apprezzo una chiesa che condanna i sacerdoti fedeli, copre i vescovi infedeli nella dottrina e nella gestione dei soldi.
Come posso dirlo?
Negando anche quest’anno, per la seconda volta in vita mia, l’8 per mille alla Cei.