Dopo la vittoria del No, Matteo Renzi ha dato le dimissioni. Ma non è l’unica notizia.
L’altra è che non vedremo più Angelino Alfano. Dopo essere stato il vice di Berlusconi, Alfano ha scelto di appiattirsi, sempre e comunque, su Renzi.
Tradendo così i suoi elettori, la sua promessa inziale (ricostruire un Nuovo Centro Destra), i suoi amici.
Alfano ha scelto il potere, e ha sbeffeggiato il popolo del Family day, che gli chiedeva un piccolo gesto.
Ha tradito i compagni di partito Gaetano Quagliariello, Eugenia Roccella, Alessandro Pagano, Carlo Giovanardi... e tutti quelli che gli chiedevano un po’ di coerenza sui valori della famiglia, della vita e della sicurezza.
Alfano ha dimostrato di essere cinico, e con lui altri deputati “cattolici” che hanno ormai finito la loro corsa: Maurizio Lupi e la banda dei ciellini volta gabbana (Chiavaroli, Castaldini…), passati dalle chiese alle sezioni del Pd, in qualche caso dalle Sentinelle in piedi (vedi Castaldini) all’alleanza con Luxuria, Scalfarotto, Bonino, Boschi…
Oggi si può dire: coloro che hanno lasciato il governo e la maggioranza in tempi non sospetti (i già citati Gaetano Quagliariello, Eugenia Roccella, Alessandro Pagano, Carlo Giovanardi…) meritano tutto il riconoscimento del popolo per la vita e la famiglia. Hanno lottato come leoni; hanno arenato la Scalfarotto; hanno fatto il possibile per rallentare la Cirinnà; hanno funto da freno a nuove leggi nichiliste come il ddl Giachetti…
Di Alfano, Lupi e compagnia non rimarrà nulla. Hanno fatto i servi del padrone ad oltranza, convinti che il padrone fosse invincibile… Ora il loro destino politico è l’oblio. Forse un po di sano nascondimento sarà salutare per le loro anime (se ci credono ancora), sinora svendute per un piatto di lenticchie.