Ormai l’informazione è sempre più la prima vittima dell’ideologia. Non è possibile leggere un fatto di cronaca, senza vederlo accompagnato da interpretazioni e letture che cercano di strumentalizzarlo immediatamente, prima che del fatto si sappia davvero come si è svolto. L’importante è che porti acqua a certi mulini.
Quali mulini?
Ogni due per tre sentiamo di omicidi e pestaggi dovuti ad omofobia o a razzismo. I due mali della società, senza i quali oggi andrebbe tutto bene!
Si urla, si sbraita, e poi viene fuori la verità: non di omofobia si trattava, dal momento che l’assassino era gay (come ad Orlando); non di omofobia si trattava, dal momento che l’ucciso non era gay (nonostante i subiti proclami dei gruppi LGBT); non di omofobia si trattava, dal momento che il suicidio non aveva nulla a che vedere nè con la presunta omosessualità del defunto nè con insulti omofobi da lui ricevuto (come nel celebre caso del ragazzo “dai pantaloni rosa”).
O omofobia, o razzismo. Di alcuni giorni fa l’altra bufala: dei ragazzi avrebbero picchiato due immigrati, rei di non conoscere il Vangelo. Articolesse infinite, sui cattivi bianchi, sui cattivi cristiani… poi, dopo poco, la smentita: tutto falso.
Peccato! Anche questa volta, la sinistra, guardiana del retto pensiero, dell’ortodossia, deve fermare la macchina del fango. Tanto ha già lavorato abbastanza. Si è già detto a sufficenza di quanto i cristiani e gli italiani siano razzisti! Ogni smentita farà il rumore di una foglia che cade.
Infine la notiza dell’orribile delitto di Fermo. Di fronte alla quale dovremmo fermarci a pensare un po’ più a lungo. Ma non c’è tempo: poichè c’è di mezzo un uomo di colore, è scattata l’accusa, immediata: “visto cosa succede, con le prediche di Salvini!”
Davvero c’è un limite a tutto, perchè, qualsiasi cosa uno possa pensare, la Lega nord denuncia una immigrazione eccessiva e incontrollata da oltre vent’anni.
Senza che mai un leghista si sia reso colpevole di un reato grave nei confronti di persone di altra etnia, mentre coloro che urlano al razzismo, che inveiscono contro “i toni violenti di Salvini“, quasi fosse il mandante dell’omicidio, difendono da sempre centri sociali e picchiatori di professione.
Quanto al poveretto ucciso, interesserà davvero a qualcuno, lui, sua moglie, la sua storia?
O questo terribile fatto non è che l’ennesima occasione per fare propaganda sulla pelle di un morto? Per attaccare Salvini, cercando un facile capro espiatorio, pur di non voler ragionare su quanta violenza sia insita, non nella paura degli immigrati, ma nella cultura del nulla, della droga libera, della pornografia, della violenza in tv e allo stadio, dell’immoralità dilagante… di cui molti degli indignados sono ad ampie mani propagatori?
Quanto alla versione dei fatti vera, è quella raccontata in queste ore, o la storia è un po’ diversa (http://www.ilrestodelcarlino.it/fermo/nigeriano-ucciso-emmanuel-razzismo-1.2323973; http://www.ilgiornale.it/news/cronache/fermo-versione-dei-testimoni-i-nigeriani-hanno-aggredito-1280812.html)?