Monica Cirinnà (PD) contro Eleonora Cimbro (PD): viva l’utero in affitto!

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L’onorevole Eleonora Cimbro, del PD, posta un’ immagine: lei che allatta il figlio. E un messaggio: non credo “che nessuna mamma volontariamente doni il proprio figlio ad altri, per altruismo“. Cimbro si dichiara dunque contro la maternità surrogata, o utero in affitto; sostiene che il legame madre-figlio non può e non deve essere tagliato (nè separando la madre dal bambino, nè vietandole di allattare il proprio figlio, come avviene smepre quando il bambino viene commissionato da una coppia gay); afferma di non credere alla favola messa in giro dai sostenitori della maternità surrogata secondo cui le donne che portano nel grembo figli di coppie di gay lo facciano per altruismo.

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In effetti tutti sanno che il senatore PD Sergio Lo Giudice, cofirmatario della legge Cirinnà, ha pagato una donna per affittare il suo corpo per nove mesi; tutti sanno che Nichi Vendola,

leader del partito SEL della Boldrini, alleato di Renzi,  ha pagato una donna californiana perchè gli  “infornasse” il figlio.

Ebbene, cosa fa Monica Cirinnà, dichiaratasi più volte pro utero in affitto? Posta sulla sua pagina facebook una attacco violentissimo alla sua compagna di partito…

In esso si sostiene: 1) che vi sarebbero donne che danno per nove mesi il proprio corpo gratuitamente, “per donazione“, fatta “da donne libere di paesi democratici e civili…”;

2) che, poichè la madre surrogata, non è la madre genetica, ma è solo colei che ha portato in grembo il figlio per nove mesi, essa non ha alcun diritto su quel bambino: “Vorremmo prima di tutto che capisse che è a quelle donne che lei pone l’offesa principale con le sue parole. Donne che non strappano il figlio ad un altra donna, perché la madre surrogata, come ben saprà, non è mai anche la donatrice dell’ovulo fecondato, e dunque non è mai la madre biologica del bambino“.

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3) che la Cimbro avrebbe postato una immagine violenta: “Ci perdoni la piccola lezione su un argomento che lei conoscerà ed avrà approfondito benissimo, incontrando di persona coppie che hanno fatto ricorso alla GPA, facendosi raccontare da quelle donne e da quegli uomini la loro storia, prima di esporre una opinione così netta e, ci permetta di aggiungere anche violenta. Sì violenta. Perché vede, quello che più ci addolora politicamente, ma non solo e non prima di tutto, è vederle usare una immagine bellissima, che la ritrae insieme al suo bambino nell’atto più bello, quello del nutrimento, non per esaltare un amore, il suo in questo caso, ma per condannarne ed escluderne altri. Lei usa il gesto più amorevole che un essere umano possa fare verso un suo simile, e cioè quello di nutrirlo dal proprio corpo, per dire esattamente il contrario di quello che il suo gesto rappresenta: che ci sono amori, figli, che sono meno amori, meno figli di altri. Esattamente come i nostri avversari ideologici e politici più estremisti, fanatici e scorretti, lei usa la difesa dell’amore, per escludere l’amore”.

Si ribadisce: 1) i casi di utero per donazione non si conoscono, e, se vi sono, si contanto sulle dita di una mano; quand’anche ne esistesse qualcuno, far nascere un bambino nell’utero di una donna che non sarà la madre, è una mancanza di rispetto per quel bambino

2) il fatto che le coppie gay comperino l’ovulo da una donna e affittino l’utero da un’altra, dimostra quale malizia vi sia nella volontà di frantumare la figura materna, in due, per poi distruggerla del tutto (nel caso del senatore Lo Giudice, il bambino ha due madri, una genetica, una gestazionale, ma non ne avrà mai una, crescendo con due uomini)

3) violenta è la pratica dell’utero in affitto, violenta contro le donne e contro i bambini, non la foto di una madre che allatta sua figlia. Il fatto che per la Cirinnà quella foto sia violenta, ci dice cosa sta dietro la legge sulle unioni civili che Renzi e Boschi hanno imposto al parlamento, senza discussione alcuna.

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Autore: Libertà e Persona

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