Morbus germanicus

 

grissino

A quanto pare adesso avremo a che fare con una palingenetica Chiesa della tenerezza. Qualcuno si è ironicamente interrogato

se ci dovremo attendere una Chiesa che si taglia con un grissino. Mentre scrivo i padri sinodali hanno da poco terminato le votazioni della relazione finale, un documento che ci sarà modo di analizzare e commentare.

C’è però un punto che mi pare meritevole di una riflessione ed è lo stato penoso in cui versa una parte della popolazione cattolica che non risparmia l’episcopato (anzi in certe aree questo gruppo appare totalmente compromesso) e quanto più è penoso tanto più si autoproclama misericordioso, anzi misericordiosissimo, ma che dico, più misericordioso di Gesù, vero Dio e vero uomo. Lo so, segnalare una minaccia per la salute pubblica espone chi lo fa al rischio di grane per procurato falso allarme, ma la realtà che osservo è tale che denunciarla, come dice il marchese di Valmont, è cosa che “trascende ogni mio controllo“. E dunque quello che mi pare di vedere è che nell’ospedale da campo ci siano dei medici che mostrano chiari segni di teutomisericordioma metastatico.

Il nome della malattia è dovuto al fatto che il primo caso ad essere diagnosticato è stato quello di un cittadino tedesco ed in Germania si è manifestato il primo focolaio, anche se in breve altri casi sono stati segnalati tra i cittadini di Stati Uniti, Belgio, Italia, sud America, Australia. Si tratta di una forma cancerosa caratterizzata dalla presenza di un virus, isolato nei laboratori della cittadina di Ortodoxia, a cui è stato dato il nome di T.L.V. (Tongue Licking Virus ovvero virus della lingua leccante) capace di creare lesioni al cervello che in breve tempo inducono una depressione del sistema di articolazione dei più semplici processi cattolici. Il virus viene espulso dai fluidi del malato e si trasmette sfruttando le strutture presenti nella mucosa linguale. Una volta penetrato nell’ospite esso agisce integrandosi nel DNA cattolico delle cellule neuronali e inducendo la produzione di una sostanza che alcuni autori hanno chiamato orgoglina, mentre altri la indicano come pseudoumilina, perché tendente a simulare la proteina dell’umiltà.

Fatto sta che questa è capace di azzerare le funzioni nell’organismo cattolico note come virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza, spesso minando anche la castità. Ancora non è stato messo a punto un test diagnostico universalmente accettato, ma gli studiosi ci stanno lavorando sopra con il massimo dell’urgenza, perché il virus è altamente diffusivo e le comunità cattoliche che ne sono venute in contatto in breve tempo sono state devastate. Tra i segni più evidenti c’è la comparsa di una terza narice, il che fa pensare ad un imparentamento del virus con quello responsabile del cattocomunismo, ma per altri il codice genetico del virus ha somiglianze con l’agente responsabile della teologia della liberazione. Dal nuovo orifizio scola via il catechismo e il Magistero di XX secoli della Chiesa, sostituiti dal parenchima canceroso del misericordioma. Un altro sintomo consiste in una incapacità d’inibire comportamenti incongrui alla situazione che assomiglia alla sindrome dei lobi frontali. Il teutomisericordioma fa sì che se soggiunge alla mente un pensiero, qualsiasi sia l’uditorio, si presenta un’impellente bisogno di tradurlo in parole. Il sintomo si esacerba in presenza di giornalisti e di produzioni mentali ad alto contenuto di idiozia, ma i motivi di questo restano sconosciuti. Poi vi è una strana ecolalia: “pastorale, pastorale, pastorale“. Il malato inserisce la parola in ogni frase. La dice talmente tante volte che chi si trova ad ascoltarlo e non sa riconoscerne i segni, tende a scambiare la persona affetta per un grande esperto di pastorale e a garantirgli un podio da cui somministrare generosissime dosi di pastorale quando magari la cosa più simile di cui sia esperto sia la pastorizia. Il risultato tende a mantenere qualcosa in comune con il mondo animale: la conduzione al macello di ogni pecorella.

Per ora l’unica forma di profilassi è evitare quanto possibile ogni contatto con tutte le fonti sospette d’infezione.

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2 pensieri riguardo “Morbus germanicus”

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