Ieri pomeriggio in Commissione bilancio via libera al ddl Cirinnà. Dei tre senatori NCD Maurizio Sacconi ha votato contro; Federica Chiavaroli, vicina a Cl ( e invitata al meeting dello scorso anno) e Azzolini, il senatore inquisito, e quindi sotto scacco (si sa quanto contino, in questi casi, i favori: ricevuti, e da restituire), si sono espressi a favore.
Federica Chiavaroli (nella foto) e Antonio Azzolini sono cattolici, ma si sa cosa significhi, ormai,
questo aggettivo. Si può essere politici cattolici e non credere affatto nella famiglia: né a quella indicata dalla natura, né a quella indicata da Gesù Cristo, e neppure a quella riconosciuta dalla nostra Costituzione. O forse certi politici credono anzitutto a se stessi: il resto viene dopo…
Il problema, su cui tutte le nostre fonti concordano, è l’appoggio di Mons. Nunzio Galantino all’operazione Cirinnà. Dietro questo appoggio Chiavaroli, Azzollini e i vari “cattolici” PD si possono nascondere (alcuni, per il vero, lo dicono apertamente: “la Cei è d’accordo, dobbiamo distinguerci noi?”).
Da tempo si sta buttano un po’ di polvere, per confondere le acque, ma l’analisi di Laura Cesaretti su Il Giornale di alcuni giorni orsono, postata con entusiasmo da Monica Cirinnà sulla sua pagina facebook e twitter, è esatta per molti osservatori: il segretario della Cei ha dato il suo via libera.
Non è detto che di questo via libera sia stato informato il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, la cui autorità è ormai ridotta all’osso.
L’opposizione al ddl Cirinnà rimane affidata, in Commissione Giustizia, al cattolico Giovanardi, uomo da sempre libero rispetto al mondo ecclesiale, e ai senatori Lucio Malan, valdese, e Giacomo Caliendo. Attenti a non compromettersi, per ora, i senatori NCD Albertini e D’Ascola.
Intanto Monica Cirinnà gira il paese a presentare la sua battaglia. Il prossimo incontro è insieme ad Alessio De Giorgi
imbarazzante pornografo: