La notizia è trapelata più volte: l’ostacolo ad una manifestazione pubblica contro ddl Cirinnà e gender nelle scuole veniva da mons. Galantino. Un segretario Cei analogo al suo predecessore,
mons. Crociata, per posizioni ideali e protagonismo. Ma lo stop di Galantino è stato stoppato, dal papa in persona.
Che oggi, a pochi giorni dalla manifestazione del 20 giugno e un giorno dopo il gay pride romano, per far comprendere ancora una volta ai più sordi cosa pensa ha ribadito che:
– I genitori e le famiglie devono reagire alle «colonizzazioni ideologiche che avvelenano l’anima”
– «la complementarietà e reciprocità nella differenza è molto importante per i figli che maturano la loro identità nel confronto tra le differenze di papà e mamma»
– molte famiglie “debbono ‘ricatechizzare’ i figli quando tornano dalla scuola”
Difficile essere più espliciti. E anche profondamente umani, come quando il papa ha affermato: «Dopo 50 anni di matrimonio, vedo che alcuni mariti ancora carezzano le loro mogli. Hanno gli occhi con la luce della gioia di tanti anni di complementarietà e reciprocità. Non hanno paura della differenze, questa sfida arricchisce».