E’ ufficiale. Come ormai tutti sapevano, e come lui stesso aveva ammesso, il Card. Burke è stato “promosso” patrono dell’ordine dei Cavalieri di Malta. Il prelato americano, 66 anni, viene così ad assumere una carica onorifica o poco più, mentre lascia il ruolo di Prefetto della Segnatura Apostolica, uno dei dicasteri vaticani più importanti.
Al suo posto viene nominato l’arcivescovo Dominique Mamberti, 64 anni, fino ad oggi il “ministro degli esteri” della Santa Sede. Laureato in diritto canonico e civile è entrato nel Servizio diplomatico nel 1986, ha prestato la propria opera presso le Rappresentanze Pontificie in Algeria, Cile, alla Missione Permanente all’Onu a New York, in Libano e, infine, presso la Sezione per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato. Nel 2002 è stato nominato nunzio apostolico in Sudan e delegato apostolico in Somalia ed eletto alla Sede titolare di Sagona, con dignità di arcivescovo. Il 19 febbraio 2004 è stato nominato anche Nunzio Apostolico in Eritrea. Fu nominato “ministro degli esteri” da Benedetto XVI nel 2006.
Il Card. Burke, uno dei cinque cardinali che ha firmato il libro contrapposto alle tesi del Card. Kasper sui temi del recente sinodo, è stato più volte rappresentato dai media come “oppositore” di Papa Francesco. In realtà, in una recente intervista pubblicata dal sito Aleteia, dice che non si sente affatto un oppositore del Santo Padre. “L’ho servito nella Segnatura apostolica e in altri modi continuo a servirlo. – ha dichiarato – E so che fa parte del mio servizio dire la verità sulle situazioni e noi ora ci troviamo in una situazione in cui molte persone sono confuse.” Il riferimento, ovviamente, è al Sinodo straordinario sulla famiglia dove non si può non ammettere che una certa confusione c’è stata, e non soltanto per colpa dei media, ma anche per un dissenso che si è creato tra i padri sinodali stessi, soprattutto sui modi e sui contenuti del documento di lavoro intermedio, la famigerata Relatio post-disceptationem.
“Tante persone sono in ansia e preoccupate e molti si sono messi in contatto con me. Dicono: “Dove stiamo andando? Che cosa la Chiesa sta realmente insegnando?” La mia risposta a loro, dice Burke, è sempre stata che noi conosciamo l’insegnamento della Chiesa, è nel Catechismo, è nella Tradizione, e noi dobbiamo semplicemente aggrapparci a questo, e con questo noi sappiamo che stiamo facendo la cosa giusta».
Il cardinale americano ha sempre fatto sentire pubblicamente la sua voce controcorrente sui temi più delicati nella difesa della vita e della famiglia, per una fede che, in un certo senso, giudica il mondo. Un ruolo che anche il suo successore, Mons. Mamberti, richiamava nel 2009, rispondendo a un articolo dell’Economist che voleva “svuotare” il ruolo diplomatico del Vaticano all’ONU.
“L’azione della Santa Sede nell’ambito della comunità internazionale è spesso un ‘segno di contraddizione”, – dichiarava Maberti ad Avvenire – perché essa non cessa di levare la sua voce in difesa della dignità di ogni persona e della sacralità di ogni vita umana, soprattutto quella più debole, a tutela della famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna, per rivendicare il fondamentale diritto alla libertà religiosa e per promuovere rapporti fra uomini e popoli fondati sulla giustizia e sulla solidarietà.”
Per Mamberti quindi si apre una nuova impegnativa stagione di servizio al Papa e alla Santa Sede, mentra il Card. Burke dice che il nuovo incarico gli permetterà di avere più tempo per pregare e per scrivere.