Ci scrivono:
Non tutti sanno che i frati di P. Fidenzio Volpi e P. Alfonso Bruno tengono da mesi delle riunioni o consigli generali con frequenza almeno mensile. Non si sa con certezza chi siano i nuovi consiglieri generali, semplicemente perché non c’è nessuna circolare inviata alle Case Mariane. Tutto viene fatto con grande segretezza; forse P. Bruno & Co. temono che i nomi dei consiglieri finiscano su internet, facendo l’ennesima brutta figura…
Qualche soffiata, qualche indiscrezione qua e là però c’è, perciò abbiamo i nomi di qualcuno di questi nuovi consiglieri “clandestini”: ovviamente p. Bruno, p. Zangheratti, p. Iorio, p. Calloni; ma sembra che ci sia qualcun altro. E’ certamente un caso fortuito che siano solo quelli che da anni manifestano la propria opposizione ai fondatori…
I 5 contestatori, P. Bruno ecc. hanno accusato i frati “manelliani” di non aver rispettato la collegialità, lo spirito di comunione e di ecclesialità, in merito alla promozione del Vetus Ordo. Medice cura teipsum! Questi frati che si riuniscono in segreto, tengono segreti i nomi dei consiglieri e in segreto stanno decidendo come reimpostare il carisma FFI in modo tale che esperienze come quelle Vetus Ordo, ante-commissariamento, non si ripetano mai più, parlano di comunione…
Ancora soffiate e indiscrezioni. Si sa qualcosa di quello che stanno preparando i padri consiglieri. Alcune novità o proposte sono state messe nero su bianco. Ne riportiamo solo alcune:
Per tutte le Case FFI, incluse quelle di formazione e il seminario, la Liturgia comunitaria sarà ordinariamente solo Novus Ordo. Non è necessario usare frequentemente il Vetus Ordo per apprenderlo… I formatori dovranno essere anziani di età [a quanto pare i 5 contestatori vogliono essere i “grandi vecchi” della nuova formazione FFI…]. Due anni di noviziato. I frati professi semplici potranno stare solo con professi semplici in case grandi.
Non discutiamo la libertà di scegliere l’età dei formatori (“anziani”, ma quanto?), – sebbene già san Benedetto facesse notare che non l’anzianità ma “il merito della vita e le doti di saggezza…” dovevano essere i criteri determinanti, “fosse anche l’ultimo nell’ordine della comunità”-, allungare istituzionalmente il noviziato (la cosa ci sembra comunque strana e poco francescana) o di disporre la sistemazione dei professi semplici (costipati in… conventi di concentramento?).
Piuttosto quello che critichiamo decisamente è l’imposizione autoritaria del Novus Ordo come unica forma liturgica ordinaria per tutti i conventi FFI. I frati di P. Bruno&Volpi stanno calunniando da mesi i manelliani accusandoli di aver imposto il Vetus Ordo. In realtà, l’autoritarismo, l’oppressione di coscienza, sono imputabili a loro stessi. Impongono di non poter usare frequentemente o abitualmente il Vetus Ordo. In tal modo i frati di Bruno&Volpi calpestano gravemente e impunemente quella libertà di coscienza tutelata dal Summorum Pontificum e dalla Universae Ecclesiae in merito al Vetus Ordo.
Altrettanto grave è che vorranno inserire nelle prossime Costituzioni FFI l’imposizione alle comunità del solo Novus Ordo, dunque l’imposizione a non poter preferire ed usare spesso o abitudinariamente il Vetus Ordo. Il VO potrà essere usato solo se lo richiederà il bene pastorale dei fedeli e dei frati, non ulteriormente specificato. E visto e considerato con quale delicatezza abbiano tutelato tale “bene pastorale” in questi sette mesi di commissariamento, c’è da star poco sereni.
Ci auguriamo che qualcuno si decida ad intervenire in difesa di P. Manelli e della maggior parte dei Frati che stanno subendo numerose costrizioni, al punto che molti di loro stanno vivendo gravi crisi di coscienza, rimettendoci la salute.