di Giampaolo Scquizzato
Arriva dal Canada un’ulteriore conferma di come molto spesso lo stato vegetativo di alcuni pazienti sia in realtà uno schermo fallace e bugiardo dietro cui celare scelte omicide, mentre in realtà dietro le persone in stato vegetativo persistente c’è una vita pulsante, che sente e palpita, pur se all’apparenza a noi si rivela un corpo inerme.
Abbiamo tutti in mente la triste storia di Eluana Englaro. Molti ricorderanno che poco tempo prima era capitata una vicenda analoga a un’Americana, Terry Schiavo.
In un articolo scritto da “Bobby” (Robert) Schindler, padre di Terry Schiavo, che fortemente si oppose con la moglie, alla scelta del marito di Terry di staccare il tubo di alimentazione e mantenimento che le consentiva di continuare a vivere, troviamo acclarate alcune menzogne che sono state propinate per anni sul caso della donna italo-americana e delle situazione di molte altre realtà (per l’articolo originale vedi:http://www.lifenews.com/2013/08/13/study-shows-people-in-vegetative-state-were-incorrectly-diagnosed/).
Risonanze magnetiche celebrali hanno dimostrato che i pazienti in PSV in realtà possono comunicare, rispondendo sì e no a delle domande, stabilendo a livello per così dire “meccanico-elettrico” una vera relazione con le persone: sono persone in stato di “allerta“, sono persone che hanno vita, che vogliono relazionarsi pur se intrappolate in un corpo.
Ecco che il paravento dello stato vegetativo, così come per Terry Schiavo, spesso si rivela una risoluzione preconfezionata per dire: sei ridotto al nulla, sei solo un corpo alimentato dalla macchina, non ci dici più niente, perché continuare questa agonia? I “pinocchi” di turno, sottolinea il signor Schindler, si affidano a studi e a specialisti che affermano come sia inutile il test suddetto per le persone rimaste per lungo tempo senza ossigeno: il loro cervello è troppo danneggiato, sono irreversibilmente destinati a non dare nessun segnale, a non conferire più con il mondo esterno. Con sarcastica amarezza, si sfoga il padre, ancor oggi, dopo più di nove anni dalla morte di Terry, sul suo caso si diffondono e amplificano menzogne, a quanto pare scientificamente suffragate, ma palesemente e vergognosamente alterate. E quanto imprecisamente propalato non viene per nulla e da niuno corretto: errare humanum, perseverare diabolicum. Tutti quelli che si riempiono la bocca con studi e valutazioni su Terry non l’hanno mai visitata: Terry non era insensibile, ribadisce con accorata commozione il padre, era viva e a volte reagiva a degli impulsi, e, di conseguenza, non poteva essere ritenuta in PSV. Terry era in via di miglioramento, aveva iniziato, attraverso delle specifiche terapie, a comporre alcune parole: molti medici, alcuni affermati neurologi, avevano dichiarato e giurato che la donna non era in stato vegetativo e poteva compiere ulteriori progressi. Ma il marito Michael Schiavo, suo tutore, non ha voluto ascoltare queste voci, questi appelli, sostenendola nelle terapie, preferendo abbandonare la moglie ad una morte. Perché Terry non è stata sottoposta alle risonanze e ai particolari test neuronali che accertano le reazioni agli impulsi e le risposte di pazienti in ipotetico stato vegetativo? Semplice a dirsi: per coprire, dietro a bugie e connivenze, un desiderio pietistico di eutanasia! Per oltraggiare e distorcere ancora una volta la verità. Ma anche in questo caso, a ben vedere, le bugie però hanno le gambe corte!!!
Fonte: prolifenews.it