Lettera di Lucio Visentin
I Giuristi per la vita hanno denunciato, dal principio, che il disegno che sta dietro alla legge sull’omofobia è quello di impedire ogni dibattito sul matrimonio gay e sulla relativa adozione di figli. Infatti, chi volesse sostenere che i gay non hanno diritto né di adottare, né di produrre dei figli, tramite PMA e, se maschi, uteri in affitto, verrebbe punito dalla legge Scalfarotto- Leone e additato come persona che discrimina.
Una piccola prova di ciò sta nell’impegno dell’onorevole Scalfarotto non solo nella lotta alla cosiddetta “omofobia”, ma anche nel suo tentativo di proporre come buono e giusto il modello “famigliare” in cui manchino il padre o la madre. A tal fine si segnala la sua postfazione al libro di Chiara Lalli, “Buoni genitori – Storie di mamme e papà gay” (Il Saggiatore), che reca sul retro la scritta: “Ogni famiglia è famiglia a modo suo”.
In questo libro, Chiara Lalli, per altri versi famosa apologeta dell’aborto libero e gratuito, non fa altro che negare decisamente che un padre e una madre siano il meglio augurabile per ogni bambino. Così viene riassunta dall’editore la tesi del suo saggio: “Il riconoscimento delle famiglie omosessuali non toglie valori alla società, semmai ne aggiunge. È un allargamento di diritti per alcuni cittadini, non una riduzione per la collettività. Obiezioni e resistenze si sgretolano sotto la mole di ricerche scientifiche che dimostrano come i bambini cresciuti in famiglie omosessuali siano mentalmente sani e socialmente integrati quanto quelli cresciuti in famiglie eterosessuali. Questa è la realtà che emerge dalle pagine di “Buoni genitori”. Chiara Lalli disinnesca automatismi e generalizzazioni scontate lasciando la parola ai protagonisti. Gioie, problemi, difficoltà nell’immaginare un futuro: come in tutte le famiglie, ma con la frustrazione per i diritti negati”.
Il fatto che Scalfarotto non solo abbia scritto la postfazione a questo libro, pieno di falsità e nemico acerrimo del buon senso, ma lo abbia presentato anche pubblicamente, insieme a Pippo Civati, la dice lunga sul disegno a lungo termine del deputato del Pd (con buona pace dei cosiddetti cattolici del suo partito, tutti silenziosi ed allineati”).