Qualcuno la voleva Presidente della Repubblica alle scorse elezioni, qualcuno la proporrà nuovamente come successore di Napolitano alla prossima occasione.
Intanto Emma Bonino colleziona un disastro dopo l’altro come Ministro degli esteri. Ma nessuno sulla stampa osa farlo notare, nessuno osa fare il suo nome.
Della violazione al diritto internazionale compiuta nei confronti del Presidente della Bolivia ne avevamo già parlato nell’articolo “Violazione del diritto internazionale: la Bonino dia le dimissioni“, il divieto di sorvolo dello spazio aereo italiano insieme a quello di Francia, Spagna e Portogallo era poi stato definito un atto di “pirateria” dal Guardian.
Adesso è scoppiato il caso dell’estradizione lampo di Alma Shalabayeva e della piccola Alua, 6 anni, moglie e figlia del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, un caso che non è passato sotto silenzio come il precedente ma ha guadagnato le prime pagine di Corriere e Repubblica. Ma andando a leggere gli articoli pubblicati si può notare una interessante strategia di comunicazione, mentre per quel riguarda le responsabilità concernenti il Ministero degli interni si giunge inevitabilmente a fare il nome del Ministro Alfano, nel caso delle responsabilità del Ministero degli esteri il nome del Ministro Bonino non viene mai scritto.
Prendendo in esame due articoli pubblicati sul Corriere della Sera “Quel fax della Farnesina che le negò l’immunità“ e “«Pasticcio kazako»: troppi errori e omissioni senza colpevoli a livello politico“, e uno di Repubblica “I misteri dell’operazione Ablyazov“, si può infatti verificare che quando si parla delle responsabilità del Ministero degli esteri il nome del Ministro Emma Bonino non viene mai citato.
Il Ministro sembra non esistere. Nel caso in questione, si è scelto di dire “la Farnesina” , come se la Farnesina fosse una persona o non facesse capo ad un responsabile. Non ci sono “colpevoli a livello politico”, lamenta la testata di Via Solferino, ma incredibilmente poi rinuncia a scrivere quel nome che sarebbe logico fare, quello del Ministro degli esteri Emma Bonino.
Bonino l’intoccabile è adesso anche diventata “innominabile”, il suo nome sembra che per un accordo non scritto non debba essere messo in discussione in modo bipartisan, tutto lascia pensare che a lei siano stati riservati progetti ancor più importanti di quello di Ministro degli esteri e che nulla debba appannarne l’immagine.
Ma questi mesi trascorsi alla Farnesina sono stati un disastro dietro l’altro, il Ministero sotto la guida Bonino è stato un fallimento e ne andrebbero chieste a gran voce le dimissioni.
Quando dovesse essere proposta per un incarico più importante che qualcuno si ricordi la sua gestione fallimentare del Ministero degli esteri.
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Aggiornamento del 15 luglio:
Sin dall’inizio si tenta di far ricadere tutte le colpe sul Ministro degli Interni Alfano, ma questi chiama in causa il Ministro Bonino:
Alfano è categorico: «Fu Emma Bonino ad informarmi dell’avvenuta espulsione della signora Shalabayeva e io chiesi subito chiarimenti a Pansa».
E così dopo che in un articolo di ieri sul Corriere della Sera finalmente si chiamava in causa la Bonino, adesso eccetto la chiamata in causa di Alfano, il suo nome è di nuovo evitato dai giornalisti. Il tentativo di coprire le responsabilità del Ministro degli esteri continua.
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