Il dibattito su Teilhard de Chardin, innescato da un recente articolo di Agnoli su Il Foglio, merita attenzione. Dal mio punto di vista il pensiero di questo controverso gesuita può essere sintetizzato nel tentativo che ha operato di conciliare l’inconciliabile, ossia l’Assoluto con ciò che si evolve o è termine dell’evoluzione.
Purtroppo il suo approccio appare attraversato da una prospettiva di stampo panteistico che, d’altra parte, è lo stesso Teilhard ad ammettere. “Avevo sempre avuto (…) un’anima naturalmente panteista. – scrive nell’opera “Le Christ dans la matiere” (1916) – Ne provavo aspirazione invincibile, nativa; ma senza usare di utilizzarla liberamente, perché non potevo conciliarla con la mia fede”.
Nonostante questo freno della fede che sembra voler porre alla sua “aspirazione invincibile”, ad un anno della sua morte scriverà un passo che mostra in modo piuttosto chiaro la difficoltà di azionare questo freno rispetto ad una prospettiva monista. “Non lo Spirito per evasione fuori della Materia; né lo Spirito accanto alla Materia (tomismo), ma lo Spirito emergente (per totalitaria operazione cosmica) dalla Materia: Materia Matrix” (lettera del 13/3/1954 in Psychè pag. 99-100 del 1955). Inutile dire che la sintesi tra materia e spirito non è una questione scientifica, ma deve collocarsi nell’ambito di una corretta metafisica, e qui si deve escludere ogni possibilità di trasformazione dell’una nell’altra, pena cadere in un chiarissimo materialismo.
Questa confusione si riverbera in molti passi dell’opera di Teilhard e mi sembra il punto più controverso del suo pensiero. Anche non entrando nel dettaglio di complesse questioni cristologiche si può fare riferimento alla sua dottrina del cosiddetto “Punto Omega” che egli propone come un “vertice dell’Universo”, il Cristo cosmico che tende a confondere evoluzione cosmica e mistero salvifico, il naturale e il soprannaturale. In questo contesto ciò che viene a risentire maggiormente della prospettiva teilhardiana è la nozione soprannaturale del Cristo Totale, ossia quella del Corpo Mistico.
Nei lavori di Teilhard molti hanno voluto individuare un nuovo ponte tra cristianesimo e mondo moderno, ma non tutti hanno concordato con questa visione. A questo riguardo il servo di Dio Pier Carlo Landucci (1900-1986) scriveva: “il primo dovere dell’anima è la verità. Non può essere veramente utile una ascetica fondata sull’errore e sull’equivoco”. E ancora: “La lettura del Teilhard, innanzitutto, anche a prescindere dalle tesi errate, abitua alla superficialità fantastica e all’avventatezza nei delicati campi della filosofia e della teologia, con l’aggravante di nascondere tale superficialità dietro l’illusione della profondità ed elevatezza concettuale, spirituale e dietro il fascino dello stile”. Da questo punto di vista direi che è possibile scorgere una continuità nello stile del pensiero teilhardiano in quella dottrina che prima del suo contenuto si preoccupa del metodo, ambiguamente proteso verso l’indefinito per abbracciare tutti, senza però offrire mai una sponda sicura con certezze metafisiche indispensabili per aprire l’orizzonte del soprannaturale cristiano.
Il giudizio decisamente negativo di Pier Carlo Landucci sul pensiero di Teilhard de Chardin non è stato l’unico all’interno del mondo cattolico, tra gli altri, mi sembra rilevante quello di un vero mistico come don Divo Barsotti per cui Teilhard è “il pensatore che sta dietro a molti degli errori che inquinano la teologia (e la mentalità) moderne”.
Oggi lo si studia per il suo ruolo al fine di una rinnovata evangelizzazione, ma non vedo quale contributo possa fornire a tal scopo. “Tutta una serie di modificazione si impongono – scriveva nel 1953 nel suo L’étoffe del l’Univers – ne ho perfettamente coscienza ( se vogliamo francamente cristificare l’Evoluzione), a certe descrizioni o atteggiamenti che ci paiono definitivamente fissati nel dogma cristiano. Da questo capo, e per forza delle cose, si potrebbe dire che nel cuore dell’uomo moderno, nel solco aperto dall’idea di Evoluzione, sta per germinare una forma ancora sconosciuta di religione.” Alla faccia della riforma nella continuità.
Riporto anche qui le considerazioni espresse da Mantovani, in sintesi:
a. il Male dovrebbe essere “giustificato” in altro modo, perché l’evoluzione ascendente è in totale antitesi con il dogma del Peccato orginale commesso da una coppia realmente esistita. (Da notare che i guai per Teilhard cominciarono nel 1922 proprio con lo scritto “Nota su alcune rappresentazioni storiche possibili del Peccato originale”);
b. all’Incarnazione e alla Redenzione dovrebbe essere attribito un senso diverso.
Riguardo al panteismo, Teilhard cercò di chiarire nell’epilogo al Fenomeno umano: “Principio di universale vitalità, il Cristo, per il fatto di essere sorto uomo tra gli uomini, si è messo in posizione di poter piegare — e da sempre sta difatti piegando — sotto il suo dominio, epurandola, dirigendola e superanimandola, l’ascesa generale delle coscienze nella quale si è inserito. Mediante una perenne azione di comunione e di sublimazione, Egli si aggrega l’intero psichismo della terra. E allorché avrà in questo modo radunato tutto e trasformato tutto, raggiungerà in un gesto finale il Focolaio divino dal quale non è mai uscito, e si racchiuderà così su se stesso e sulla sua conquista. E allora, dice San Paolo «non ci sarà più che Dio, tutto in tutti». Forma superiore di “panteismo” [cfr. Col 3,11: ev pãsin Christós ; 1Cor 15,28: o Theòs tà pánta en pãsin ], in verità, senza traccia avvelenata di mescolanza né di annientamento. Attesa di perfetta unità, nella quale, per il fatto stesso della propria immersione, ogni elemento troverà, contemporaneamente all’universo, la sua consumazione.
L’universo che si compie in una sintesi di centri, in perfetta conformità con le leggi dell’unione. Dio, Centro di centri. In questa visione culmina il dogma cristiano. Ciò s’inquadra così esattamente e così bene con il Punto Omega che probabilmente non avrei mai osato prospettarne o formularne razionalmente l’ipotesi se, nella mia coscienza di credente, io non ne avessi trovato, non solo il modello speculativo, ma la realtà vivente. ”
Per quanto riguarda le considerazioni di Mantovani espresse nel precedente commento, c’è invece da dire che la posizione di Mantovani è gravemente viziata dal fatto che egli crede che la dottrina del peccato originale non serva a spiegare l’entrata nel mondo del dolore e della morte, perché a giustificare questo basterebbero secondo lui le attuali conoscenze di biologia relative alla selezione naturale e alla lotta per la sopravvivenza e la riproduzione.
Posizione assurda questa che, se veramente accettata, dovrebbe portare dritti dritti al materialismo.
La Rivelazione insegna che noi siamo stati cacciati dall’Eden, e ciò significa che il mondo in cui viviamo, ed in cui esiste il male di natura e non solo il male morale, è il mondo che ci tocca a causa del peccato. Il problema però è che questo mondo, ed il male di natura, era già tale prima che arrivassimo noi. Ma se esiste una relazione tra ciò che il mondo è ed il nostro peccato, allora questo significa che il peccato originale non può essere compreso soltanto nella sua dimensione storica (che sicuramente c’è), ma deve anche avere una dimensione metatemporale che però, almeno per il momento, ci resta del tutto sconosciuta. Su questo punto i teologi brancolano nel buio, ed il Magistero non si pronuncia.
Se quindi la nostra condizione è davvero quella di far parte di un mondo dove tra le tante forze in gioco c’è anche la selezione naturale e la lotta per la sopravvivenza, dobbiamo chiederci perché sia questa la nostra condizione, e non darla per scontata e con essa spiegare l’origine del male, questo non ha senso, quindi mi dispiace, ma Mantovani sbaglia.
Sono d’accordo. I punti evidenziati erano considerazioni di Mantovani in ordine a un pieno riconoscimento di TdC , cosa che al momento lui stesso riconosce come difficile , salvo appunto mutando il senso del peccato originale. Il commento completo forse a causa dei link non è passato.
Scrivo da non conoscitore di Teilhard; certo il concetto che dalla materia in evoluzione si sia arrivati allo spirito è panteismo puro. Resta però affascinante l’idea che la materia si sia evoluta per una legge interna (oltre che per la selezione naturale) fino a a raggiungere un punto di maturità atteso da Dio; punto nel quale egli crea l’anima e perciò il primo uomo. Il cosmo ha fatto la sua parte, Dio sopraggiunto il momento di maturità massima dell’evoluzione (il primo ominide sapiens sapiens), gli dona l’anima coronando milioni di anni di evoluzione col dono di un principio libero e razionale che diventa una cosa sola col corpo (col primo corpo giunto a maturazione).
Affascinante e certo più credibile dei racconti dei creazionisti
Perchè più credibile dei racconti dei creazionisti?
Non sono un’esperta di scienza, ma penso che Dio è Dio e quindi può creare in qualunque modo, che questo sia o no compatibile con le nostre idee.
Più credibile innanzitutto per le scoperte della Scienza che non va mai confusa con la Fede (vedi caso Galileo) e poi perchè più consono con quanto avviene ogni giorno; due genitori si amano, si donano l’uno all’altro e attraverso l’unione dell’ovulo femminile e dello spermatozoo maschile generano un nuovo essere umano (la natura fa il suo corso) ed ecco che al momento dell’unione materiale, Dio crea l’anima unendola in modo indefettibile al nuovo corpicino generato.
Così la natura ha seguito il suo corso passando dalle forme semplici di vita a quelle più complesse preparando ad un certo punto dell’evoluzione un essere che Dio ha poi fecondato con l’anima; il primo essere ad immagine e somiglianza di Dio.
Insomma Dio lascia alla natura il suo corso e la perfeziona poi con la sua grazia……..il tipico modo di agire divino che corona la creazione materiale col sovrappiù.
Giuseppe, nemmeno io sono un esperto, ma il passaggio dalle forme più semplici a quelle più complesse è tutto da dimostrare: la macro-evoluzione è una teoria, ma non è stata dimostrata scientificamente, è una teoria con molti punti oscuri (abbiamo letto diversi articoli al riguardo su questo sito).
Su il caso Galileo cosa intende?,Spero che anche lei non intenda accodarsi ai pregiudizi infondati che si sentono sulla Chiesa oscurantista…
Le scienze storiche si caratterizzano dal fatto che non sono dimostrabili in laboratorio, è ovvio, chi può pretendere di poter dimostrare il Big Bang, chi può pretendere di dimostrare scientificamente l’esistenza di Giulio Cesare? Esistono numerose tracce che rendono un evento storico più che probabile, ma la certezza scientifica………non è possibile ottenerla a meno di poter viaggiare nel tempo :-) L’evoluzione è più di una teoria ormai, il problema è verificare come si sia svolta nel tempo….se per selezione naturale o se per altri meccanismi, se per improvvisi salti o se per lente trasformazioni. Di certo ci sono molte tracce a testimonianza dell’evoluzione e nessuna a testimonianza di una creazione improvvisa, idea che lasciamo alle sètte evangeliche americane.
Consiglio la lettura di Roberto Giovanni Timossi “L’illusione dell’ateismo – Perché la scienza non nega Dio” che approfondisce bene il tema delle varie teorie evoluzioniste e del come conciliarle con la fede nella creazione.
Scusa Giuseppe, ma semmai è proprio il contrario: non v’è traccia di qualsivoglia evoluzione (ricordo che i ‘salti’ sono solo teorici, forzatamente teorici, ma non dimostrabili in alcun modo) mentre la creazione ha precisi riferimenti, non per niente si parla di ‘esplosione cambriana’. E, per quanto riguarda la fantasiosa ma, ammetto, affascinante macro-evoluzione non spiega come mai alcuni soggetti non siano cambiati in centinaia di milioni di anni (pipistrello, ad esempio, coccodrillo, gli squali, insetti, piante, etc…). Anzi, a dirla tutta, gli animali non si sono evoluti ma estinti. E comunque, tenendo per buona la tua affermazione, sorgono spontanee due domande, almeno: la prima, è: perché l’evoluzione si è arrestata? la seconda: se non si è arrestata, dove potremmo riscontrarla?
Qui non si parla di creazionismo, ma di disegno intelligente, le consiglio di leggere la sezione qui dedicata all’argomento o gli articoli del prof. Pennetta (tutte corredate da citazioni puntuali di autori), vedrà che la teoria evoluzionista, al di là della propaganda e dell’indottrinamento massmediatico, è tutt’altro che sicura, il paragone con Cesare o con altri personaggi storici non regge, per il semplice fatto che su Cesare abbiamo numerosa testimonianze scritte e orali (su Gesù, ancora di più) che ne rendono provata l’esistenza, non sull’evoluzione. Sull’argomento non me ne intendo particolarmente, non è il mio campo e sono fedele al detto oraziano: Sutor, ne ultra crepidam :-), però le consiglio di ascoltare l’altra campana e questo indipendentemente dal fatto che l’evoluzione sia conciliabile con Dio, cosa che ritengo anch’io possibile.
Su Galileo invece ne so qualcosa di più: la teoria della Chiesa Oscurantista è una delle numerose fregnacce che ci hanno propinato a lungo a scuola, anche se la storia è un po’ diversa. Ma si sa: le balle ripetute a lungo diventano verità, pensi che quel razzista intollerante di Voltaire è diventato il paladino della tolleranza :-(
L’evoluzione è più di una teoria ormai, il problema è verificare come si sia svolta nel tempo….se per selezione naturale o se per altri meccanismi, se per improvvisi salti o se per lente trasformazioni.
Ecco… se si confonde l’evoluzione (per di piu’, la macroevoluzione) con la selezione naturale si dimostra di non aver capito NULLA ne’ dell’una ne’ dell’altra.
ciao piero
credo che tu sia lo stesso che segue critica scientifica, del prof pennetta. seb cosi’ fosse vorrei invitarti a dare un’occhiata e saper che ne pensi. naturalmente l’invito e’ rivolto a chiunque voglia dare la sua opinione , ecco il link
http://digilander.libero.it/crombette/
http://digilander.libero.it/crombette/novit.htm
il secondo linke’ una pagina del primo che mi sembra interessante ……
aspeto fiducioso
grazie
Lasciamo stare Crombette , Bortoluzzi ed altri personaggi ben noti in ambienti che di cattolico hanno ben poco. Ci bastano già le Pontificie Università a riproporre piatti poco digeribili.
“l’incompatibilità che esiste oggi tra le cronologie ufficiali della Storia dell’Antichità e la cronologia biblica fa problema”.
Non fa nessun problema , poichè dai tempi di Crombette qualche passo avanti si è fatto. Non c’è nessuna scoperta archeologica in contrasto con la cronologia delle scritture, a patto di non prendere per buoni presupposti sbagliati.
@rocco:
ciao, si’ sono io.
Dico semplicemente: Mah…
Non ho le competenze adatte per dire se quello che si dice nel link e’ vero o no.
Ho gia’ letto qualcosa ma a dire la verita’ non saprei che dire…
Alcune cose mi sembrano un po’ tirate per i capelli (come la storia del “fiore ad otto petali”)
Quindi, mi par di capire, non condividete nulla delle teorie (già perchè sono diverse) evoluzioniste,ma allora come spiegate la pluralità delle specie, per creazione diretta di Dio o come?
Sopratutto si tratta di teoria scientifica (quindi pubblicata si riviste scientifiche) o di teologia?
Grazie a chi vorrà aiutarmi
non condividete nulla delle teorie (già perchè sono diverse) evoluzioniste,
Ecco…Ancora peggio di quanto mi aspettassi!!!
Bisognerebbe almeno dire quali sarebbero queste fantomatiche diverse teorie! Cosi’, tanto per farsi due risate.
Quanto poi alla domanda, sarebbe anche il caso di finirla con il chiedere una teoria alternativa come risposta alle critiche al neodarwinismo.
Se io critico la teoria che propone come causa della cosiddetta materia oscura i rutti di Homer, non vuol dire che devo per forza accettarla perche’ non ho una teoria alternativa!
Fatto sta che il neodarwinismo (o per essere piu’ corretti, la cosiddetta Sintesi Moderna) fa acqua da tutte le parti, oltre non aver dimostrato affatto il passaggio microevoluzione-macroevoluzione.
Anzi, a detta del prof. Masiero, e’ in attesa di essere pubblicata prossimamente addirittura una dimostrazione matematica che NEGA questo passaggio dalla micro- alla macro-evoluzione.
La verita’ e’ che anche il neodarwinismo brancola nel buio, non riuscendo a spiegare come si generino all’improvviso organi completi e funzionanti, nuove specie adattate dopo un lungo periodo di stasi, e cosi’ via, senza per questo essere “creazionisti”. Il discorso e’ troppo complesso per affrontarlo nei commenti di un blog (cit. ;-) )ma invito a frequentare l’ottimo blog del prof. Pennetta.
Della pluralità delle teorie è convinto l’epistemologo Evandro Agazzi (bersagliato da Pievani per questo in quanto ritiene -Pievani- la teoria sintetica come l’unica assoluta e certa)
Alla pluralità delle teorie evoluzioniste fa riferimento il discorso tenuto da papa Giovanni Paolo II alla pontifica accademia delle scienze il 22 Ottobre ’96: “A dire il vero, più che della teoria dell’evoluzione, conviene parlare delle teorie dell’evoluzione. Questa pluralità deriva da un lato dalla diversità delle spiegazioni che sono state proposte sul meccanismo dell’evoluzione e dall’altro dalle diverse filosofie alle quali si fa riferimento.”
All’approccio ultradarwiniano di Dawkins (teoria sintetica) si contrappongono la teoria neutralista di Kimura (o teoria neutrale dell’evoluzione molecolare), la teoria degli equilibri punteggiati di Stephen Jay Gould, la teoria evoluzionista critica dell’Istituto Senckenberg di Francoforte, la teoria sistemica dell’evoluzione, la teoria del caos deterministico applicata all’evoluzione.
Le varie teorie condividono la teoria evoluzionistica ma dibattono su quale sia il meccanismo prevalente nei processi macroevolutivi (se la selezione naturale, la ricombinazione genica, le mutazioni genetiche selettivamente neutre, la deriva genetica, i fenomeni di separazione ambientale, le speciazioni repentine, i processi auto-organizzativi interni ai viventi ect.
Enrico Bellone ha curato un opera in più tomi e nonostante non sia un simpatizzante cattolico egli parla chiaramente di più teorie evoluzioniste (“La scienza, vol IV-Le basi della vita-, Utet.)
Gia’, ma sono TUTTE nel paradigma neodarwinista del caso e necessita’ per cui sono tutte riconducibili fondamentalmente a quello.
La selezione naturale NON INTRODUCE NUOVI CARATTERI ma si limita ad eliminare quelli meno adatti all’ambiente locale, quindi non fa evolvere un bel niente.
Veramente tutte le altre teorie criticano proprio la selezione naturale come fosse la più rilevante, oggi come oggi solo gli ultradarwinisti credono che il meccanismo della selezione naturale sia il carattere prevalente, le altre teorie sono propense ad altri meccanismi. La questione del “caso e necessità” è una questione che esula dalla Scienza e riguarda la filosofia e la fede, ma è risaputo che i neodarwinisti confondono ben volentieri i due campi pur di demolire la fede cattolica
Veramente tutte le altre teorie criticano proprio la selezione naturale come fosse la più rilevante
Ma quando mai!
NESSUNA critica la selezione naturale, e non si vede come potrebbero, visto che ne abbiamo un esempio tutti i giorni, per esempio per la Biston Betularia.
La selezione naturale inoltra seleziona qualcosa che gia’ c’e’ (e non si vede come potrebbe fare altrimenti) quindi non vengono introdotti in nessun modo e in nessun caso nuovi geni.
La questione del “caso e necessità” è una questione che esula dalla Scienza e riguarda la filosofia e la fede
E anche qui sono assurdita’: TUTTE fanno riferimento al caso per la modifica dei geni presenti, e a meno di non supporre di vivere nei pressi di un nucleo attivo di una centrale nucleare, non si vede come o cosa possa modificare cosi’ profondamente i geni e cosi’ tanto frequentemente.
Con questo non voglio minimamente giustificare il creazionismo che e’ una teoria altrettanto assurda e incompleta quanto il neodarwinismo.
Evidentemente abbiamo due fonti diverse, la selezione naturale per la macroevoluzione non viene più considerata il fattore determinante ma si cercano altri meccanismi che possano spiegare queste mutazioni ed è qui che nascono le altre teorie che propongono come determinante il loro meccanismo e come minoritaria la selezione naturale.
la selezione naturale per la macroevoluzione non viene più considerata il fattore determinante ma si cercano altri meccanismi che possano spiegare queste mutazioni
Ancora?!? La selezione naturale non spiega queste mutazioni semplicemente perche’ NON PUO’ SPIEGARLE. Essa agisce ex post, per cosi’ dire, su popolazioni GIA’ “mutate” (in qualsiasi modo questo avvenga).
Essa spiega soltanto perche’ un certo individuo con determinate caratteristiche sia sopravvissuto in quel certo ambiente meglio di un altro con caratteristiche diverse, non certo perche’ sono spuntate le ali o le piume, o gli occhi, o le branchie…
Infatti la selezione naturale spiega benissimo perchè la Biston Betularia carbonifera sia sopravvissuta nell’ambiente dell’Inghilterra post-rivoluzione industriale: perche’ la variante di colore bianco se la mangiavano gli uccelli che la distinguevano meglio sulla corteccia scurita dalla polvere di carbone!
* pardon carbonaria
Già, quindi ritenere che l’evoluzione sia da identificarsi con la selezione naturale (come fanno gli ultradarwinisti) è folle e difatti oggi come oggi vi sono una diversità di teorie che ridimensionano il ruolo della selezione naturale in favore di altri meccanismi
la storia della formuletta matematica invece mi lascia perplesso, mi ricorda molto la famosa formula matematica che dimostrerebbe l’esistenza di Dio o quella che ne dimostra l’inesistenza….ognuno si costruisce le sue formulette…… :-(
una curiosità….. le ricerche di Pennetta sono pubblicate sulle riviste scientifiche o sono ad uso e consumo….del popolo inesperto?
Già, quindi ritenere che l’evoluzione sia da identificarsi con la selezione naturale (come fanno gli ultradarwinisti)
No, come fanno gli ignoranti.
difatti oggi come oggi vi sono una diversità di teorie che ridimensionano il ruolo della selezione naturale in favore di altri meccanismi
Ancora con questa storia della selezione naturale che spiega l’evoluzione?
Come potrebbe “spiegare l’evoluzione” una cosa che TOGLIE, che SOTTRAE?
Come potrebbe il setaccio che si usa per setacciare la farina spiegare come si fa una torta?
Ci rinuncio…
la storia della formuletta matematica invece mi lascia perplesso, mi ricorda molto la famosa formula matematica che dimostrerebbe l’esistenza di Dio o quella che ne dimostra l’inesistenza….ognuno si costruisce le sue formulette…… :-(
Specialmente i piu’ ignoranti (e disinformati).
Innanzitutto non sono “formulette”.
Non sono ricerche di Pennetta, ma di altri, e sì, sono in attesa del peer review per essere pubblicate su riviste scientifiche di settore.
ma dubito che lei ci possa capire qualcosa.
Ecco l’articolo con le sue “formulette”:
http://snipurl.com/25nai2h
“Ancora con questa storia della selezione naturale che spiega l’evoluzione?
Come potrebbe “spiegare l’evoluzione” una cosa che TOGLIE, che SOTTRAE?”
Forse non ci siamo capiti, mica ci credo io, gli ultradarwinisti o i fautori della teoria sintetica ci credono, ma come ripeto…..non è la sola teoria!
“ma dubito che lei ci possa capire qualcosa.”
ovvio non sono uno studioso del settore al contrario di lei, mi limito ad informarmi sulla teoria che più è condivisa dal mondo accademico in quanto gode di più credibilità. Poi se un Pennetta dovesse distruggere tutta l’impalcatura evoluzionista….ben venga, ciò che conta è tendere alla verità e non attaccarsi dogmaticamente a teorie scientifiche, di dogmi mi tengo cari quelli della Chiesa.
Io credo alla veracità dell’evoluzione in cui caso e determinismo trovano il loro spazio. Questo non significa che condivido la visione ultradarwinista ma credo che gli altri approcci, anzi le altre teorie completino e correggano la visione di Darwin. Non condivido naturalmente la filosofia evoluzionista, che tende a negare Dio e che sfocia nel materialismo e naturalismo più puro.
Condividere la teoria evoluzionista non significa per forza condividere l’implacatura filosofica tipica degli Odifreddi, Dawkins e compagnia bella, questo ce lo insegna chiaramente la Chiesa nei documenti che finora sono stati pubblicati sul tema.
Forse non ci siamo capiti, mica ci credo io, gli ultradarwinisti o i fautori della teoria sintetica ci credono, ma come ripeto…..non è la sola teoria!
E non ci siamo capiti no!
Per l’ultima volta: la SELEZIONE NATURALE NON SPIEGA E NON PUO’ SPIEGARE l’evoluzione! E’ solo un meccanismo che premia i piu’ adatti.
Non spiega come si possano formare nuovi organi, non spiega come possano indursi modificazioni nei geni. SEMPLICEMENTE PERCHE’ NON PUO’ FARLO! Se per assurdo non esistesse ci sarebbe comunque l’evoluzione!
Chiaro adesso?
Gli ultradarwinisti credono invece che sia IL CASO e la NECESSITA’ che operino per modificare i geni!
Lei continua a confondere la teoria dell’evoluzione con la selezione naturale.
Lei non sa di cosa parla!
E quali sarebbero queste cosiddette “altre” teorie? Finora e’ riuscito a non dirne nulla! Provi a dire che Gould non e’ all’interno della Sintesi Moderna e a qualcuno potrebbe venire un infarto!
mi limito ad informarmi sulla teoria che più è condivisa dal mondo accademico in quanto gode di più credibilità
E si informa MOLTO MA MOLTO MALE, visto che confonde ancora la selezione naturale con l’evoluzione.
Credibilità? ah ah ah mi vien da ridere… Ancora nessuno ha dimostrato come si sono formati gli organi delle specie superiori (non mi dira’ per selezione naturale vero?) non una sola prova e’ stata portata a favore di una nuova speciazione, e mi viene a parlare di credibilita’?
E’ un discorso troppo lungo da fare nei semplici commenti di un blog.
Diciamo che … conviene visto il trattamento riservato a chi “fa troppe domande”.
Boh non capisco da dove desume ch’io confonda la selezione naturale con l’evoluzione, sto continunando a ripetere che l’evoluzione ha diversi meccanismi tra cui la selezione naturale. Gli ultradarwinisti considerano la selezione naturale il meccanismo principale, le altre teorie lo ridimensionano avanzando altre teorie come meccanismo principale. Mi risulta però, che nessuno escluda a priori la selezione naturale come uno tra i meccnismi.
Le teorie a cui mi riferivo le ho citate sopra, evidentemente lei non le considera teorie come d’altronde fanno anche gli ultradarwinisti che rifiutano l’idea che ci possano essere altri meccanismo a fianco della selezione naturale e che anzi la selezione naturale non è il meccanismo principale dell’evoluzione.
Se poi vuole continuare a mettermi in bocca cosa che non ho detto….faccia pure.
LO desumo da quello che lei dice, confondendo continuamente le due cose.
Penso che a questo punto sia inutile continuare a ripetere le stesse cose, visto che continua a fare sempre gli stessi sbagli.
Lei ha molto da imparare sull’evoluzione, sulla sintesi moderna, sui neodarwinisti, e su quelli che si oppongono alla visione neodarwinista delmondo.
Cominci a studiare un po’. Pero’ su un libro serio.
intanto se mi dice di preciso cosa sbaglio posso approfondire la questione ma se rimane sul vago non mi aiuta.
Riguardo la visione neodarwinista del mondo non mi riguarda, si parlava di teoria scientifica, la filosofia degli ultradarwinisti non riguarda la Scienza, sono loro a confondere i due campi Scienza e Fede. Grazie a Dio vi sono anche evoluzionisti che hanno bene in mente la distinzione dei due saperi.
ma se sono tre giorni che le dico che continua a confondere l’evoluzione con la selezione naturale!
Prenda un setaccio e con esso provi a setacciare un po’ di farina “raggrumata” per l’umidita’.
Adesso mi spieghi come puo’ il setaccio fare diventare la farina dello zucchero.
Adesso e’ piu’ chiaro?
E infatti non capisco da quale mia parola l’avrebbe dedotto.
La selezione naturale è probabilmente il meccanismo che meno ha inciso sull’evoluzione, sono ben altri i meccanismi efficienti e di sopra le ho citato quali.
e’ ormai evidente che lei e’ un troll che si diverte a continuare a girare in tondo attorno alla stessa cosa.
Non la seguiro’ nelle sue perdite di tempo.
Esponga anche ad un ultradarwinista convinto le sue affermazioni sulla selezione naturale e non si offenda della reazione ricevuta.
Consiglio anche il libro “Le sfide della evoluzione – in armonia tra Scienza e Fede – ” di Fiorenzo Facchini.
Non mi ha ancora risposto in cosa sarei in errore ma ci rinuncio, evidentemente preferisce darmi del Troll per chiudere il discorso. Pazienza.
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