Per caso mi sono imbattuto in un documento della Conferenza Episcopale Italiana del 1981, sembra ieri e, invece, sono già trascorsi 31 anni: una vita. Un passaggio del testo assomiglia molto ad alcuni interventi recenti della CEI targata Bagnasco. Il tema è presto detto: la presenza dei laici cattolici nella vita pubblica, mentre il titolo del documento è “La Chiesa italiana e le prospettive del paese”; riporto di seguito la citazione:
“…il compito è diventato più ampio e grave [1981! NdA], sì da chiamarci ad abilitare sposi, famiglie, lavoratori, studenti, educatori, intellettuali, sindacalisti, operatori sociali, uomini politici, con un itinerario pedagogico che li renda capaci di impegnare la fede nella realtà temporale. Tale itinerario ha la sua base permanente e il suo luogo di costante confronto in un più severo tirocinio di vita ecclesiale. Soprattutto in una catechesi più sistematica per i giovani e per gli adulti: troppi giovani e troppi adulti sono cresciuti senza catechesi, accontentandosi di una fede infantile, o di esperienze bibliche e liturgiche piuttosto emotive, o di saggistiche teologiche di moda, a volte consumandosi in imprese sociali e politiche senza più un serio confronto con il Vangelo e con la fede della Chiesa”.
Ottima analisi che, purtroppo, dopo 31 anni rimane ancora di una certa attualità.
Intanto la politica dei cattolici oggi sembra attraversata dalle prospettive di una “cosa bianca”, un oggetto misterioso nato in una ridente cittadina umbra, pare con la benedizione del quotidiano di via Solferino. Insomma, sembra che la diagnosi del 1981 non abbia sortito grandi effetti.
Il problema sollevato più volte da Benedetto XVI, invece, è quello di una nuova generazione di laici impegnati in politica, ma radicati nella fede cattolica nel modo più autentico possibile. Di fronte a questa urgenza sembra necessario che ognuno faccia la sua parte: i laici cattolici si propongano con coraggio e umiltà, i movimenti e le associazioni stiano fuori dalla politica politicante, mentre i pastori si chiedano se hanno saputo risolvere i problemi sollevati nel 1981.
L’ormai prossimo Anno della Fede è un occasione per tutti, se permetterà, innanzitutto, di far conoscere la bellezza della dottrina della fede così come è contenuta nella Sacra Scrittura e nella Tradizione bimillenaria della Chiesa.
La conclusione è che per i cattolici impegnati nella realtà temporale dovrebbe venir prima il Catechismo, poi la politica, altrimenti il nostro destino è la “cosa bianca”.
catechismo?
c’è qualcuno che negli ultimi 45 anni ha mai aperto un libro di catechismo (…preti compresi…)?
il catechismo non si usa più nemmeno per fare catechismo…!
forse se qualcuno lo ha usato come spessore per qualche gamba del tavolo più corta…ma dubito, troppo spesso…
Giacomo
Ho fatto il catechista anni fa e la cosa che mi sono sempre chiesto è perchè si facesse catechismo su quei libretti insulsi inviati dal vescovo anzichè sul catechismo come ovvio… mah
Penso che le persone siano sinceramente più legate a BXVI che ai politici. Basterebbe che noi cattolici seguissimo maggiormente il Papa che è la nostra guida, ma di questi tempi siamo rimasti in pochi a seguirlo (almeno non solo a parole…).
I cattolici in politica sono soltanto pedine manovrate dai poteri forti della finanza, dell’editoria, ecc… per portare i voti da “destra” a “sinistra” (come diceva qualcuno tempo fa…) e per attuare quelle riforme per una trasformazione lenta e silenziosa della società in profondità nei valori delle persone comuni (divorzio, aborto, eutanasia, matrimoni e adozioni omosex, pedofilia, consumismo, materialismo, …).
Chiaramente dietro tutto questo c’è la lunga mano della massoneria che come già diceva S. Pio da Pietralcina a suo tempo “è già arrivata alla pantofola del Papa” e si muove indisturbata e con disinvoltura nel palazzo apostolico.
C’è bisogno di una profonda presa di coscienza da parte dei cattolici e mi dispiace dirlo ma finchè abbiamo preti e vescovi “progressisti” saremo ancora lontani dalla fine del tunnel…
Ci vorranno molti anni per raddrizzare questa situazione ma la Chiesa ad oggi è ancora troppo divisa internamente a tutti i livelli: fra i cardinali e i vescovi, fra i preti, fra i movimenti, fra i semplici fedeli sballottati a destra e a sinistra dalle ideologie del momento …
Cosa diresti se il papa si mettesse a cacciare vescovi e preti?
Parlano di oscurantismo quando dice cosa SACROSANTE, figuratevi cosa direbbero a seguito di purghe…
Che poi scusa, la Chiesa non caccia nessuno…
Annarita: se credi che in Vaticano “comandi” il Papa ti sbagli di grosso, non immagini che giochi di potere ci sono, tanto per fare un esempio, con la nomina dei un vescovi …
Purtroppo la mentalità “progressista” nella Chiesa si è infiltrata molto lentamente ed è diventata quasi una forma mentis di una larga fetta del clero (a tutti i livelli). Lo stesso Ratzinger durante il CVII era il consulente teologico del card. Frings (non ricordato certamente come un conservatore…). Quindi anche l’attuale Papa ha frequentato gli ambienti progressisti e la nostra fortuna (cioè quella della Chiesa) è proprio che chi combatte questa mentalità progressista proviene proprio da quella fazione. E’ certamente un segno della Divina Provvidenza!
Ci vuole fede e soprattutto ripeto: seguiamo il Santo Padre con fiducia e umiltà, lo dico a partire dai preti, che inizino a seguirlo sul terreno della liturgia, della catechesi, della pastorale, …
Certamente, ma appunto si condanna il peccato, non si dice Tizio fuori, caio fuori… Martini fuori!
Ratzinger mi sembra che stia ripetendo le cose in modo molto chiaro ed onesto, magari è troppo mite… ma che vuoi, il capo è lui.
Caro anonimo, io con nome e cognome voterò solo chi mi garantirà (almeno nelle intenzioni) il rispetto inderogabile dei “principi non negoziabili”, unica base solida per ripartire moralmente e politicamente.
Altrimenti il papa parla a vanvera?
Annarita: quello che scrivi è vero e in un qualche modo può essere anche condivisibile però ricordati che non è la forza a migliorare il mondo ma l’amore ed è quello che sta facendo BXVI.
Ti basta vedere quanti casini gli ha combinato Bertone e lui lo tiene ancora lì! Sì, umanamente parlando verrebbe proprio da dire: “mandalo via a calci nel sedere!” Però se ci pensi nemmeno Gesù ha cacciato a pedate nel sedere Pietro dopo che l’ha rinnegato per 3 volte…
E comunque c’è da aggiungere che Pietro ha un potere autoritario che proviene direttamente da Gesù ma ricordati che ci sono anche altri 11 “colleghi”…altrimenti quelli a cosa servivano, a fare numero?
Fidati di Benedetto, lui che è stato tanti anni in CDF, sa che cosa c’è da fare e come fare per raddrizzare la presente situazione…ma ci vorranno molti anni!
In tema elezioni vi dico: state tranquilli, non affannatevi a pensare per chi votare alle prossime elezioni perchè tanto non ci saranno!
E se, per parvenza democratica, dovessero esserci continuate a stare tranquilli perchè hanno già pensato tutto a Bruxelles di cosa abbiamo bisogno noi italiani (vedi Monti e compagnia bella…)
Comunque, parlando seriamente, è uno sbaglio astenersi. Bisogna sforzarsi di votare chi scrive nel proprio programma di governo la salvaguardia dei valori non negoziabili in tema di vita, famiglia, educazione, salute, …
Anche se nel 90% dei casi avremo a che fare con ladruncoli, vallette e faccendieri: meglio “umili peccatori” che “integerrimi eretici”.