Stralcio dal Messaggio comune firmato dalla Chiesa Cattolica Polacca e dal Patriarcato Ortodosso della Russia (17/08/2012)
(…) Oggi i nostri popoli stanno di fronte alle nuove sfide. Sotto il pretesto dell’osservanza del principio di laicità o della difesa della libertà vengono messi in questione i fondamentali principi morali basati sul Decalogo. Si promuove l’aborto, l’eutanasia, unioni di persone dello stesso sesso, che si cerca di presentare come una delle forme di matrimonio, si promuove uno stile di vita consumistico, si rifiuta i valori tradizionali e rimuove dalla sfera pubblica i simboli religiosi.
Non di rado ci incontriamo pure con manifestazioni di ostilità verso Cristo, suo Vangelo e verso la Croce, e anche con i tentativi di escludere la Chiesa dalla vita pubblica. La laicità falsamente intesa prende la forma di fondamentalismo, e di fatto è una delle forme dell’ateismo.
Invitiamo tutti a rispettare l’inalienabile dignità di ogni uomo creato a immagine e somiglianza di Dio (Gn 1, 27). In nome del futuro delle nostre nazioni [Polonia e Russia, NdR] ci dichiariamo a favore del rispetto e della difesa della vita di ogni essere umano, dal momento di concepimento fino alla morte naturale. Riteniamo che un peccato grave contro la vita e disonore della civiltà moderna sia non solo il terrorismo e i conflitti armati, ma anche l’aborto e l’eutanasia.
La famiglia intesa come una stabile relazione tra l’uomo e la costituisce un duraturo fondamento di ogni società. La famiglia come l’istituzione fondata da Dio (cf. Gn 1, 28; 2, 23-24), esige rispetto e difesa. Essa infatti è la culla della vita, un sano ambiente educativo, garante di stabilità sociale e segno di speranza per la società. Proprio in famiglia matura l’uomo responsabile per se stesso, per gli altri e per la società in cui vive. (…)
Siamo convinti che Cristo Risorto sia la speranza non solo per le nostre Chiese e le nostre nazioni, ma anche per l’Europa e il mondo intero. Possa Egli con la Sua grazia far sì, che ogni polacco in ciascun russo e ogni russo in ciascun polacco veda un amico e fratello.
Sia i polacchi che i russi nutrono una profonda devozione alla Beata Vergine Maria. Confidando nell’intercessione della Madre di Dio, raccomandiamo alla sua protezione la grande opera della riconciliazione e di riavvicinamento delle nostre Chiese e delle nostre nazioni. Richiamando le parole dell’Apostolo Paolo: E la pace di Cristo regni nei vostri cuori (Col 3,15), benediciamo tutti nel nome del Padre e del Figlio, e dello Spirito Santo.
[QUI si può leggere il testo di tutto il Messaggio]
+ Józef Arcivescovo Michalik Metropolita di Przemyśl
+ Kirill I Patriarca di Mosca e di tutte le Russie
Varsavia, il 17 agosto 2012
Questo è il vero ecumenismo. Speriamo che si continui su questa strada. Ho avuto modo di seguire un po’ l’operato e i discorsi del Patriarca Kirill: devo dire sempre molto apprezzabile e profondamente cristiano, speriamo che prima o poi, con l’aiuto di Dio, si possa riconciliarsi con i fratelli ortodossi che sono molto simile a noi: basterebbe che riconoscessero il primato petrino, presente da sempre nella Tradizione della Chiesa, quello è il vero ostacolo, per il resto hanno una straordinaria liturgia e hanno mantenuto saldi i dogmi essenziali e i valori morali, come si evince da questo documento
@John: condivido. Il vero ostacolo però non è tanto quello del primato petrino quanto il fatto che per noi lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio e per loro solo dal Padre (che, così su due piedi, sembra questione da poco ma non lo è affatto)
Hai ragione Luca, la questione del Filioque è importante, tuttavia credo sia una questione superabile con un po’ di buona volontà, come è stata superata con alcune chiese orientali. D’altra parte se Cristo dice: “Io e il Padre siamo una cosa sola” mi sembra giusta la deduzione Cattolica e che già era di s. Agostino (che anche in oriente venerano) che ciò che procede dal Padre proceda anche dal Figlio. D’altra parte, vista l’aggressività del laicismo in occidente e dell’estremismo islamico in Asia è uno scandalo che i cristiani che di fatto condividono la stessa fede restino divisi.
Le differenze ci sono per carità, però se penso che sono nella Chiesa Cattolica le suore di s. Louis che non condannano aborto e eutanasia, sposano molte rivendicazioni omosessualiste e dicono di voler andare oltre Gesù (leggere l’articolo di P. Rodari sul Foglio in proposito) personalmente mi sento infinitamente più vicino al Patriarca Kirill che a loro :-)
Hai perfettamente ragione John. Non ci resta che pregare per loro.
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