La sessualità è un aspetto fondamentale della personalità umana: essa, infatti, “[…] non è un attributo accidentale della persona, ma è assolutamente essenziale ed è lo strumento per la sua più piena realizzazione” (R. Marchesini, Come scegliere il proprio orientamento sessuale (o vivere felici), Fede&Culura, 2007, pp. 58, 8 euro).
Facendo una catalogazione, è lecito affermare che la sessualità umana è composta essenzialmente da tre aspetti:
1) Il sesso biologico, a sua volta composto dal sesso cromosomico, dal sesso gonadico e dal sesso somatico;
2) Il sesso psicologico, che è l’unione dell’identità sessuale (ossia la coscienza di essere maschio o femmina) e dell’identità di genere (ossia la consapevolezza del ruolo che svolgono le persone del proprio sesso sono chiamate a ricoprire nella società);
3) L’orientamento sessuale, che è definito dall’oggetto verso cui si scatena il desiderio sessuale;
Ebbene, negli ultimi tempi l’orientamento sessuale è al centro del dibattito pubblico, in Italia e all’estero. Su questo argomento si fronteggiano essenzialmente tre linee di pensiero differenti: quella incarnata dall’ideologia gay, quella propagandata dall’ideologia di genere e quella che si rifà al ‘senso comune’.
L’ideologia portata avanti dal movimento gay (che, è bene specificarlo, è una realtà socio-politica che non riunisce tra le sue fila tutti gli omosessuali: molti di loro, infatti, non reputano “normale” l’omosessualità e non intendono agire affinché essa venga considerata tale) è in massima parte contenuta nel libro “After the ball”, pubblicato nel 1989 a firma di Marshall Kirk e di Hunter Madsen.
In questo volume, i due autori analizzano le azioni portate avanti dal movimento gay e ne evidenziano alcuni difetti, per poi proporre alcuni suggerimenti pratici atti a convincere la società – soprattutto grazie all’uso strumentale dei mass media – che essere omosessuali è una circostanza assolutamente naturale, in quanto determinata dalla biologia, e che gli omosessuali sono spesso “vittime” dei pregiudizi dell’odierna società bigotta e oscurantista. Peccato solo che, ad oggi, non esista alcuno studio scientifico a sostegno della teoria innatista dell’omosessualità.
In conclusione, dunque, secondo l’ideologia gay “[…] l’orientamento sessuale è stabile, immutabile e definito, ma non legato all’identità sessuale della persona. Inoltre esso è subìto: la persona non ha alcuna possibilità di scegliere il proprio orientamento sessuale. Né di cambiarlo: ecco spiegato l’atteggiamento del movimento gay nei confronti delle terapie cosiddette ‘riparative’” (Ibidem, pp. 32-33).
La seconda linea di pensiero sull’orientamento sessuale è quella portata avanti dall’ideologia di genere, una dottrina sorta negli anni Sessanta dall’incontro tra il marxismo e il femminismo più radicale.
“Il nocciolo dell’ideologia di genere consiste nell’affermazione secondo la quale l’identità di genere non è in alcun modo legata al sesso della persona; sarebbe esclusivamente l’esito delle influenze socio-culturali alle quali siamo esposti fin dalla nascita (e anche prima)” (Ibidem, pp. 34-35).
L’ideologia di genere nega dunque che l’orientamento sessuale sia una caratteristica fondamentale degli individui umani e sostiene che esso altro non è che la risposta ad un desiderio momentaneo, che non è stabile e definito.
Infine, vi è un terzo modo di interpretare l’orientamento sessuale: quello che risponde al cosiddetto ‘senso comune’, che altro non è che “[…] ciò che tutti spontaneamente sanno e pensano riguardo a ciò che tutti hanno in comune come persone umane” (Ibidem, p. 49).
“Le radici della filosofia del senso comune affondano nel pensiero metafisico di Aristotele e di San Tommaso d’Aquino. Secondo i due filosofi, la meccanica del divenire può essere illustrata tramite due principi, coesistenti ma distinti, di ‘potenza’ e ‘atto’; il divenire consiste nel passaggio da uno stato potenziale (la potenza) ad uno stato compiuto (l’atto)” (Ibidem, p. 50).
Secondo il ‘senso comune’, quindi, il fine ultimo della vita delle persone è quello di giungere a “compimento”, di realizzare pienamente il potenziale insito in ognuno di noi. E non vi è nessun processo più naturale che quello di dare adito, nell’orientamento sessuale, alla natura sessuata che ci è propria, maschile o femminile che sia.
Certo, “[…] non è detto che la natura trovi sempre e comunque le condizioni che le permettono di realizzarsi e quindi anche l’orientamento sessuale può indirizzarsi in una direzione non conforme a quella richiesta dalla natura” (Ibidem, p. 53), perché il processo che dalla potenza porta all’atto non è scontato però, in linea con quanto appurato nel 1962 da un’estesa ricerca dello psicanalista Irving Bieber, è innegabile che “l’eterosessualità sia la norma biologica, e che tutti sono eterosessuali, a meno che non subiscano qualche tipo di interferenza” (I. Bieber e Coll., Omosessualità, uno studio psicanalitico, p. 345).
Personalmente non sono d’accordo sul fatto che l’omosessualità possa “correggersi”. L’omosessuale è attratto d persone del suo stesso sesso, è una questione di pulsioni. Lo stesso vale per gli eterosessuali. Voler cambiare con una terapia l’orientamento sessuale mi sembra una cosa impossibile. L’omosessualità non rientra nell’ordine dele cose create da Dio, ma è frutto della natura corrotta dell’uomo e questo pertanto non legittima la voglia di avere diritti delle coppie omosessali. L’essere omosessuale è una condizione di sofferenza da offrire a Dio con la castità e con tutto quello che comporta, come per esempio l’impossibilità di costruirsi una famiglia
invece la realtà dice che l’omosessualità può correggersi.
Caro Anacleto, mi permetto di farle anch’io un esempio molto terra terra: se a me oggi piacciono le donne, nel senso che provo attrazione verso di loro, non posso e non potrò mai di punto in bianco provare attrazione per un uomo perchè la mia natura, la mia pulsione si rivolge verso l’essere femminile. E così un omosessuale non potrà mai provare attrazione per una donna perchè gli è tecnicamente impossibile. Le sue pulsioni innate (come lo sono innate per gli eterosessuali) si rivolgono verso le persone dello stesso sesso.
Non capisco cosa c’entri la cultura con l’orientamento sessuale. L’omosessualità non è una malattia fisica, ma è una semplice conseguenza del peccato così come la morte, e noi non possiamo trovare “cure” per la morte, solo la dobbiamo affrontare, dobbiamo farci iconti, e così l’omosessuale deve fare i conti con la sua condizione
la realtà dimostra che esistono omosessuali che si “curano” , si sposano (con donne), fanno figli, e alle cose passate non ci pensano più!!!
Non cesserò mai di stupirmi di fronte alla immensa mole di sciocchezze, sia pseudo-scientifiche, sia di tipo ridicolmente “etico” che si tirano fuori quanto si devono nascondere e giustificare la malvagità, l’intelleranza, le paure di certa gente quando deve confrontarsi con un diverso…e deve perciò prendere atto che a questo mondo non tutti si comportano come un gregge di ovini tutti identici chiusi nello stesso recinto. La diversità costringe costoro a mostrare la vera natura della propria anima…che in casi estremi porta alle camere a gas!
Signor Saverio, le faccio notare che, fino adesso, lei è l’unico che si è sentito in dovere di offendere gratuitamente tutte le persone che sono intervenute prima di lei. Le faccio altresì notare che lei è l’unico a non aver portato argomenti a sostegno delle sue tesi. Qualora sentisse la necessità di onorarci con un suo ulteriore commento, si astenga dalle offese e proponga argomenti.
A Giuseppe, invece, vorrei far notare che l’omosessualità consiste in una scelta, in un comportamento, non consiste in una “natura” particolare. L’unico modo per distinguere un omosessuale da un etero è osservarne il comportamento. Le sue parole invece sembrerebbero alludere ad una “natura” eterosessuale oppure omosessuale, tale da influenzare in maniera inevitabile il comportamento delle persone. Ebbene, le cose non stanno così. Non esiste una natura omosessuale o eterosessuale. Nonostante siano state fatte numerosissime ricerche, nessuno è riuscito ad individuare un elemento, genetico o biologico, che potesse essere messo in relazione con l’omosessualità. In definitiva il desiderio omosessuale, non potendo essere in nessun modo ricondotto a fattori fisici, deve ritenersi una scelta della psiche e, quindi, della volontà, sia pure inconscia, della persona. Del resto sono sempre più numerosi i casi di mutamento dell’orientamento sessuale, sia in un senso che nell’altro, che testimoniano che tale orientamento è tutt’altro che immutabile. Poi esistono i bisessuali, dove appare evidente che non esiste una “natura omosessuale o eterosessuale”, ma esistono, casomai, comportamenti omosessuali o eterosessuali. Ora, se il desiderio sessuale è determinato dalla psiche, ebbene, carissimo Giuseppe, niente è più malleabile e modificabile della psiche. Perché non dovrebbe essere possibile mutare il proprio orientamento sessuale?
Sig. Giancarlo, se c’è gente che offende il prossimo, qui siete proprio voi! Voi altri che, appunto per pura cattiveria, vi ostinate a dare addosso a persone, i gay, che in quanto tali non fanno male e non costituiscono un pericolo per niente e per nessuno! Semplicemente vi stanno “sulle scatole”, non di adeguano alle Vostre convenienze e pertanto pretendete in ogni modo di oltraggiarli, di negare i loro fondamentali diritti di persone libere, di stabilire voi come devono condurre le loro esistenze! Quindi, per favore, ci risparmi la sua finta buona educazione, perché, alla fine di tutto, lei corrisponde perfettamente alla tipologia d’individuo che avevo descritto nel precedente commento. E, in ogni caso, visto che lei è chiaramente “etero”, se è tanto convinto che gli orientamenti sessuali degli individui si possano plasmare con una “buona educazione”, perché non prova lei un pò di rapporti omosex…tanto, visto che è solo frutto di scelte facili facili, potrebbe anche piacerle!
A parte le facili provocazioni (perché ovviamente alla prova pratica lei con un altro uomo non farà mai sesso!), voi altri fate discorsi degni della “rieducazione politica” di staliniana memoria, fate davvero rabbrividire per la vostra arroganza di voler, ripeto, essere padroni delle vite altrui su aspetti dei quali in nessun modo ed a nessun titolo avete il diritto di ficcare il naso!!!
P.S.
Se anche l’omosessualità fosse solo una scelta (e non lo è!!!!! Perchè in questo caso prentendo che anche lei vada a letto con un uomo!!!)
NON SI CAPISCE DOVE STA IL PRO.BLE.MA.!!!!!!!!!!!!!!!!!
Illustre Saverio,
chissà come mai quando sui nostri siti pubblichiamo un articolo sugli omosessuali e ci confrontiamo tra noi, spunta sempre uno, tipo lei, che comincia da attaccare e ad offendere, a fare la vittima perseguitata e a provocare fingendo di essere provocato…
Dobbiamo imparare a non cadere in queste trappole che non portano se non ad un’alzata di toni da parte vostra, finché alla fine non vi si risponde più per esasperazione e questo vi fa credere di averla avuta vinta.
Per cui, non mi risponda perché non ribatterò alle sue proteste e invito gli altri a fare altrettanto, ma sappia che, per chi vuole uscire da situazioni come la sua, esiste un grandissimo ritrovato, che si chiama Grazia di Dio e funziona esattamente come per qualsiasi altra difficoltà umana. Quindi, poche storie e se non le interessa quello che noi le proponiamo, vada a far la vittima da un’altra parte e ad insultare i suoi amici.
@Saverio
Vedo, signor Saverio, che non ha voluto privarci di un suo ulteriore, prezioso commento. Ha dimenticato però, come anche nei precedenti, di fornire un qualche argomento razionale a sostegno delle sue tesi. Non rinuncia però ad offendere; ma, non s’illuda, non raccoglierò le sue provocazioni e continuerò ad argomentare in modo razionale, aspettando con pazienza che lei si decida ad entrare nel merito delle questioni e rinunci agli improperi ed all’arroganza di chi ritiene di poter prescindere da un vero confronto, basato sui fatti e sulla scienza.
Lei fa un’affermazione, a dir poco, imprudente quando dice che io sono chiaramente etero. A parte il fatto che essere etero o omosessuale non significa assolutamente niente: esistono comportamenti eterosessuali o omosessuali, non persone etero o omo. Ma poi insiste, arrivando a dire che io non proverei mai ad avere rapporti con un uomo; arriva ad ironizzare sul fatto che “potrebbe anche piacermi”. Dolente di informarla che, purtroppo, in un periodo della mia vita, ho avuto numerose volte rapporti omosessuali e che mi sono piaciuti. Non avevo e non ho mai avuto un orientamento esclusivamente omosessuale, perché mi piacevano, e mi sono sempre piaciute le donne. Ma ho scoperto che la rigida separazione che si è soliti fare tra orientamento etero ed omo è, in realtà, molto sottile e tutt’altro che invalicabile. Le posso garantire, ma probabilmente lei lo sa quanto me, che sono molto numerose le persone che, magari solo in un certo periodo della loro vita, hanno rapporti omosessuali, per poi tornare al comportamento eterosessuale. Purtroppo, in certi casi, i comportamenti omosessuali, iniziati magari solo per curiosità ed incoscienza, si radicano profondamente nella persona e diventano esclusivi e dominanti rispetto al desiderio eterosessuale, che regredisce fin quasi a scomparire. Tuttavia il desiderio sessuale può sempre essere riorientato e, comunque, vale la pena tentare perché solo il comportamento eterosessuale può regalarti una vita piena e felice. Parlo per esperienza personale, mi creda: è davvero possibile “educare” il proprio desiderio. Non rinunci alla gioia ed alle grandi soddisfazioni che può regalarle l’eterosessualità.
Signora Ester
1) Io non sono gay, e se lo fossi non avrei alcuna difficoltà ad ammetterlo, dopotutto mica vorrebbe dire che sarei un delinquente!
2) Ci mancava solo la “grazia di dio”!!!!!!!!! Quando non sapete più quali sciocchezze inventarvi per giustificare la vostra MALVAGITA’ di voler stabilire che quello che va bene a voi deve andar bene a tutti e, quindi, ribadisco, non sapendo come fare ad essere i padroni delle vite altrui, tirate in ballo “dio”… Ecco, questo punto inutile star dietro a dei poveretti che non sanno più argomentare per sostenere le proprie indifendibili posizioni, vi lascio crogiuolare nelle vostre certezza catto-fascistoidi.
Sappia che lei e quelli che la pensano come lei, mi fate pena.
Voglio solo ripetere una ovvietà che trova ancor più conferma nelle misere parole da lei scritte: il problema NON sono i gay in quanto tali (finchè rispettano le leggi dello Stato), il problema sta UNICAMENTE nelle vostre anime ammalate di paura ed intolleranza verso coloro che non corrispondono alle vostre pretese, se c’è qualcuno da curare, a fondo, siete prorpio voi! E non per le scelte sessuali, è ovvio, ma proprio per guarirvi dalla intolleranza, che è davvero una gran brutta bestia, capace di oscurare il buonsenso e l’umanità.
Saverio, lei accusa la gente qui di non “saper argomentare”: le faccio solo notare che l’unico a non aver mai argomentato qui è stato lei, che si è prodotto solo in una sequela di insulti gratuiti (ma questo è il vostro stile). Comunque se non le piacciono le argomentazioni cattoliche di un blog cattolico come questo ne può trovare molti altri che si adattano perfettamente al suo pensiero.
Arrivederci
@Torquemada
Mi fa piacere, carissimo dottore, constatare che lei concorda con me su ciò che, peraltro, è evidente, e cioè sul fatto che l’orientamento sessuale, in definitiva, è una scelta (sia pure indotta e inconscia, ma a volte anche cercata e voluta!). L’unico modo per distinguere un omo da un etero è osservarne il comportamento, e ci tengo a ribadirlo perché è ora di finirla di parlare di “natura omosessuale”. In natura, tanto per essere chiari, esistono il maschio e la femmina che poi, se tutto va bene, diventeranno uomo e donna. GLI “OMOSESSUALI” NON ESISTONO IN NATURA. Esistono maschi e femmine che adottano comportamenti omosessuali, ma che sono e restano maschi e femmine.
Ciò detto, vediamo se davvero, come lei sostiene, il comportamento eterosessuale ed omosessuale sono equivalenti.
Ovviamente il comportamento omosessuale non è affatto equivalente a quello eterosessuale, né sul piano personale, né su quello sociale. Sono differenti, tragicamente differenti, le conseguenze dei due comportamenti, ed è ridicolo che debba essere un ignorante senza alcun titolo, quale sono io, a doverlo “ricordare” ad uno che si firma “dottor”. Il comportamento omosessuale, egregio dottore, è causa di profondo malessere, quando non, addirittura, di vera depressione che, spesso, conduce all’abuso di sostanze, dall’alcool alle droghe, ed all’adozione di comportamenti estremamente rischiosi per la propria (ed altrui) salute. Ci sono ampi e reiterati studi, alcuni dei quali pubblicati anche su questo sito, che mettono in evidenza la stretta relazione tra omosessualità e rischi, i più vari, per la salute psico-fisica. Ed è vergognoso che si continui a contrabbandare il comportamento omosessuale come pienamente legittimo ed equivalente a quello eterosessuale. Sono sposato, padre di tre figli, pienamente felice e realizzato nelle mie più profonde ed esigenti aspirazioni. Tutto questo ben di Dio deriva dal mio comportamento eterosessuale. Niente della mia famiglia avrebbe potuto realizzarsi se io avessi tenuto un comportamento omosessuale. E sarebbero mancati all’appello tre persone (i miei tre figli) che invece, presto, saranno persone serie e responsabili, capaci di contribuire, con le loro capacità, alla ricchezza ed al benessere di tutti.
Ecco perché, egregio dottore, non sono equivalenti eterosessualità ed omosessualità. Ed ecco perché, su questo sito, si discrimina il comportamento omosessuale e si privilegia quello eterosessuale.
@Dr Torquemada: uno è più o meno libero di fare quel che vuole. Uno può anche mangiarsi gli escrementi (coprofagia) oppure mangiare terra o sabbia (picacismo) nessuno glielo vieta. Tuttavia vengono considerati disturbi. C’è un qualcosa che non va. Stessa cosa con il pedofilo. Seguendo il suo ragionamento è una scelta anche questa e, seguendo il dogma relativista, noi non dovremmo dire nulla a riguardo. Chi siamo noi per ergerci a giudici? Giusto? Tuttavia cosa vuole che le dica… faccio estrema difficoltà a non considerarli disturbi. Sarà che sono un cattolico bigotto che crede ancora in quello che per un vero relativista è una vera bestemmia… il buon senso. Un certo Chesterton più di un secolo fa disse che spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi d’estate… un vero profeta.
P.S. A scanso di equivoci, il fatto che una persona abbia dei disturbi non significa che sia inferiore o valga di meno o chissà cos’altro. Ha piena dignità, come tutti gli esseri umani. So che è una precisazione inutile, che lo sanno benissimo tutti e che tanti travisano solo perché sono in malafede ma mi pare doveroso dirlo.
@Saverio: so che le apparirà un’aberrazione alle sue orecchie ma pregherò per lei.
Sig. Giancarlo, mi permetta di dirle che lai ha preso un abbaglio…perché io non mai provato le “gioie” del comportamento omosex! Ne vorrei rinunciare a quelle dell’eterosessualità…
Inoltre ribadendo il concetto della “educazione” ripete un concetto che per me non ha alcun senso; nessuno riuscirà mai ad “educarmi” a compiere un atto sessuale con un altro uomo, perché, volendo usare un termine fin troppo crudo, mi farebbe schifo! Qui però si continua a girare in tondo all’aspetto principale della questione; mettendomi “nei panni” di un gay, pur non capendo come possa sentire attrazione per un altro uomo, mi rendo perfettamente conto che per lui è cosa normale come per me lo è essere per una donna! Ha , semplicemente, un modo si sentire un aspetto della sue vita diverso dal mio, punto! Non riesco a capire in cosa consista la ragione per la quale dell’omosessualità se ne debba fare una tragedia. E, peggio ancora, un motivo per discriminare, odiare, deridere, offendere una persona perché compie atti privati con un’altra dello stesso sesso; sono fatti loro, punto! Eppoi, perchè di deve sempre insistere che un amore gay non è sul piano emotivo ed affettivo in grado di dare le medesime gioie e soddisfazioni di uno etero, o ancora, si considera l’omosessualità come una condizione indice di “sofferenza emotiva” (cosa che sento ripetere molto spesso dai “credenti”). Cosa può saperne una persona di quale sia in affetti, la condizione emotiva di un altro soggetto? Come fa uno ad affermare con certezza che un gay non sarà altrettanto “felice” di un “etero”? Questi atteggiamenti denotano, per me, non il “problema” dei gay, ma semmai quello di coloro che hanno comportamenti sessuali “normali” ad accettare la diversità dell’altro..appunto, denunciano l’intolleranza verso il “diverso”. E se il vivere da gay comporta sofferenze emotive, al limite è proprio il comportamento derisorio e di respingimento delle persone etero, a provocare tali sofferenze. E mi fa abbastanza ridere quando poi si parla di soggetti da rispettare “comunque” (!) perchè son sempre “esseri umani” (sic)… Mi sembrano discorsi da animalisti che si oppongono alla caccia! Il semplice fatto che si accosti l’omosessualità alla pedofilia la dice lunga su quale sia il modo di porsi di fronte alla persona gay, non si riesce neppure a differenziare l’atto sessuale subito con la violenza da quello di due soggetti adulti e perfettamente consensienti che vogliono fare sesso! Altro che rispetto.
Al sig.Luca (che dice di voler pregare per me) vorrei dire che forse io sono un miscredente scalognato che ha sempre avuto la sventura di aver a che fare con “cattolici” che pregavano solo per se stessi..e magari questo mi ha influenzato negativamente; tuttavia non le nascondo che non credo affatto all’altruismo della sua iniziativa e quindi la dispenso dal gravoso compito di contribuire a “salvare” la mia povera anima, che tanto quella non la salverà nessuno…
Piuttosto, da certe mie esperienze, ho tratto la conclusione che dovrei “salvarmi” da certe persone assai “devote”…ma questo è un altro discorso.
Saluti
E’ strano, viviamo nella società delle opinioni, però se noi cattolici diciamo la nostra opinione (che per noi è la Verità), voi che dite che non esiste alcuna verità (ma solo appunto le opinioni) e vi inca**ate come iene, vi stracciate le vesti se rimaniamo delle nostre idee, e ci volete costringere ad affermare che le nostre opinioni sono retrograde, integraliste, offensive…e che non esiste la verità!
Ma andate a quel paese.
Se per voi non è menzogna buttare la vita dove esce merda, e se non è suicida promuovere una società basata su questa menzogna…
E’ strano ma ho conosciuto omosessuali che la pensano come me e dicono che, anche se praticano il loro, testuali parole, “vizio” non si sentono di darsi lo status di famiglia perché famiglia è, testuali parole, “un altra cosa”.
Dunque gli integralisti siete voi e gli omosessuali non hanno certo bisogno del vostro viscido mieloso aiuto!
Mi sembra evidente che a persone del tipo di Saverio, non importa effettivamente nulla degli omosessuali o di qualsiasi altra cosa: ciò che cercano e che vogliono con tutte le loro forze è che nessuno possa dire alcunchè contro ciò che loro ritengono libertà. Hanno quindi in vero e proprio odio chi afferma che esiste *una* verità, e che *solo* lì si trova la libertà. Loro, ovviamente, non usano mai questa parola, verità, perchè sarebbero costretti a definire verità ciò che ieri divevano bugia. E bugia ciò che domani diranno verità. E’ questo il bello del relativismo! Che domani mattina ti svegli, ti costruisci la tua morale, e pretendi che gli altri ti applaudano, altrimenti sono razzisti, intolleranti … (aggiungete pure gli aggettivi da voi preferiti).
Qual’è allora la differenza tra il “cattolico” (perchè è lui il ricettacolo di tutte le malvagità del mondo) e i signori di cui sopra ? Ci sono sicuramente arrivati anche lor signori (ed è proprio questo che gli brucia): il cattolico ha la verità davanti, e non se l’è neppure data da sè ! Quando sbaglia (e sbaglia tante volte, ma molto meno di quello che si vorrebbe far credere, e comunque molto meno dei nostri amici così liberi) non accusa la verità ! Non cambia la verità per accomodarla alla sua inadeguatezza ! Piuttosto, china il capo conscio della sua debolezza (alla fine è un uomo pure lui!) e ricomincia per cercare di essere il più possibile all’altezza della verità.
Quindi:
– Il dialogo, come lo intendete voi, non serve a nulla ! La verità non è argomento di discussione, ma di trasmissione e di accettazione (ovviamente se uno non vuole accettarla è liberissimo di farlo, basta che non venga a pretendere di vendere la sua paccottaglia tutti i giorni, e più volte al giorno, sempre diversa)
– Dal punto precedente discende che il vostro intervento su un sito dichiaratamente cattolico, nei termini in cui l’avete espresso, è *assolutamente* superfluo. Se ritente che la vostra verità odierna non coincida con la nostra, non fatecelo neppure sapere (se non per chiedere *umilmente* lumi), perchè la nostra è così da sempre e sempre così sarà, con buona pace vostra e nostra.
– Se ritenete di vivere in un paese di … (aggettivi a vostra scelta), emigrate, diciamo, in Belgio, Olanda, Norvegia, Svezia o qualsiasi altro paese a voi confacente. Esiliate tutti i cattolici ivi residenti verso l’Italia. Poi contatevi, e vivete come meglio preferite. Ci risentiamo tra qualche decina di anni, se ovviamente esisterete ancora, (cosa su cui nutro seri dubbi: se non ci fossero un bel po’ di cattolici con la testa sulle spalle il mondo sarebbe già finito da un bel po’).
Tra l’altro: a voi che coltivate la laicissima virtù del dubbio come luce e guida delle vostre vite e verità, non passa mai per la testa il dubbio che ci state *realmente* stracciando le palle ?!? (Questa me la potevo risparmiare … ma talvolta non riesco a proprio più sopportare la vostra opprimente pesantezza).
Per cortesia, non rispondetemi ! Per definizione accetto solo risposte concordanti con ciò che ho esposto, e voi, ovviamente non siete in grado di farlo.
Alla persona del post di sopra dico che io, da agnostico, di dubbi ne coltivo moltissimi, e non pretendo di avere nessuna “verità assoluta”; questa prerogativa la lascio volentieri a voi. Trovo singolare essere accusato d’intolleranza, quando in metà delle risposte che mi sono state date mi si rivolge il messaggio che se non mi sta bene come si ragiona in un sito cattolico posso tranquillamente svicolare…
Alla faccia della tolleranza e del dialogo! Questo, comunque, conferma in toto le mie convinzioni di base; voi siete terrorizzati dal “diverso”, sia che si tratti di coloro che praticano “l’immorale e bestiale sesso gay”, sia che si tratti di persone che, semplicemente e con pieno diritto non si riconoscono in questa vostra ipotetica verità (che finora ho visto esistere solo nelle vostre teste e da nessuna altra parte) , e cosa importantissima, non sono più disposte ad accettare che questa vostra “verità” venga imposta a tutti con le leggi dello Stato! Se volete salvarvi “l’anima”, cortesemente, fatelo a spese delle vostre Libertà, Dignità e Diritti Umani,ma NON a spese mie e di quelli che non accettano la vostra visione filosofica dell’esistenza! Voi vivete sempre con la puzza sotto il naso di chi si crede “speciale” e pretendete la licenza di pontificare su aspetti delle vite altrui che NON VI RIGUARDANO! E, in tutta franchezza, questo vostro modo spocchioso di agire è decisamente scocciante!
A me non importa nulla di come vivete voi altri, sono fatti vostri; gentilmente dovreste usare lo stesso atteggiamento verso quelli che la pensano come voi.
Chiudo riportando una notizia trovata oggi in rete. Il vescovo di Nairobi ha affermato che “il vero pericolo per la società non sono le granate dei terroristi (in fin dei conti -aggiungo io- cosa possono fare le bombe…solo massacrare e fare a pezzi esseri umani) ma, a suo dire, il tentativi di introdurre norme di riconoscimento dei diritti delle coppie gay”.
Ecco, voi potete raccontare tutte le idiozie ipocritamente cristiane che vi passano per la testa, ma il vero volto del vostro modo di essere è quello che vien fuori da queste dichiarazioni isteriche e deliranti di uno dei vostri “pastori”, e tutto richiama a quel tratto della personalità degli individui di cui parlavo nel mio primo intervento: un aspetto che si chima MALVAGITA’!
Ciao belli, e mi raccomando, godetevi pure il dolce tepore che deriva dal vivere in un contesto di individui dove tutti sono identici e la pensano alla stessa maniera…è rassicurante assai, ma non fa per me.
Da tutti gli imbecilli d’ ogni razza e colore,
dai sacri sanfedisti e da quel loro odore,
dai pazzi giacobini e dal loro bruciore,
da visionari e martiri dell’ odio e del terrore,
da chi ti paradisa dicendo “è per amore”,
dai manichei che ti urlano “o con noi o traditore!”,
libera, libera, libera, libera nos Domine!
Da te, dalle tue immagini e dalla tua paura,
dai preti d’ ogni credo, da ogni loro impostura,
da inferni e paradisi, da una vita futura,
da utopie per lenire questa morte sicura,
da crociati e crociate, da ogni sacra scrittura,
da fedeli invasati d’ ogni tipo e natura,
libera, libera, libera, libera nos Domine,
libera, libera, libera, libera nos Domine…
(francesco guccini)
Caro Saverio, mai dire mai. Finché c’è vita c’è speranza.
A proposito del dubbio:
Solo le grandi convinzioni formano i grandi caratteri morali, de’ quali questa nostra età è sì strema a cagione appunto che furono scosse e quasi distrutte da’ sofisti e da semidotti le sincere e profonde convinzioni. (Logica, nn. 869-870) Antonio Rosmini
@Ruggero Romani: suvvia… mi aspettavo un qualcosa di un po’ più aulico da lei :)
Signor Saverio, nei suoi numerosi interventi non ha speso una sola parola per portare argomenti a sostegno della sua tesi, secondo la quale l’omosessualità è normale . Si lamenta del fatto che alcuni commentatori le hanno chiesto di andarsene, ma lei non fa altro che offendere e provocare, senza mai degnarsi di portare argomenti a sostegno della sua tesi. Nel suo commento delle ore 16.20 lei dice: “Non riesco a capire in cosa consista la ragione per la quale dell’omosessualità se ne debba fare una tragedia.”. e, poco più avanti: “Come fa uno ad affermare con certezza che un gay non sarà altrettanto “felice” di un “etero”?”. Ma come? Dopo tutto quello che ho già detto? Sono costretto a ripetermi. L’omosessualità, egregio Saverio (non la chiesa) nega alle persone la possibilità di fondare una famiglia e di avere figli: le pare poco? Non è dunque strano o incredibile che gli omosessuali siano vittime dell’abuso di sostanze stupefacenti e di alcool e che siano a maggior rischio di malattie mentali e di suicidio. Nessuno di noi cattolici si sogna di discriminare, odiare, deridere, offendere le persone omosessuali, ma SIAMO FERMI NEL DISCRIMINARE IL COMPORTAMENTO OMOSESSUALE PERCHE’ NON E’ EQUIVALENTE A QUELLO ETEROSESSUALE. Non è equivalente né sul piano personale né su quello sociale, come già avevo detto in un mio precedente commento (ma li legge i commenti? Oppure si limita a gridare che l’omosessualità è normale?); per questo razionalissimo motivo noi non accettiamo l’equiparazione di eterosessualità ed omosessualità. Non sono equivalenti e questo lo ha stabilito la natura, non certo la chiesa. Risponda a questo, signor Saverio, e RISPONDA CON ARGOMENTI RAZIONALI, SE LE RIESCE, NON CON LE OFFESE.
In un commento successivo lei dice: “non sono più disposte ad accettare che questa vostra “verità” venga imposta a tutti con le leggi dello Stato!”. Be’, signor Saverio, ed allora cosa vuol fare… passare alla lotta armata? Le leggi dello stato, come certo saprà, vengono democraticamente votate. Del resto noi cattolici avremmo ottimi motivi per lamentarci di tante leggi infami dello stato (aborto, divorzio, libertà di educazione), ma non ci sogneremmo mai di contestarne la legittimità, per il semplice fatto che siamo democratici e consapevoli che il cambiamento di queste leggi deve avvenire grazie all’affermazione e diffusione della nostra cultura cristiana.
Un’altra cosa che mi ha colpito delle sue esternazioni è quella sulle parole del vescovo di Nairobi. Cosa c’è che non va? Il vescovo ha affermato che non sarà la furia integralista ed assassina dei musulmani a minacciare l’esistenza dei cristiani; anzi, da sempre le persecuzioni ai cristiani sono state seme di nuovi cristiani. Le ideologie gay e gender, invece, minacciano gravemente la chiesa e tutta la società. Condivido in pieno questa affermazione.
Vede, signor Saverio, lei ci accusa di essere malvagi, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti. I cristiani sono perseguitati, uccisi, discriminati, derisi e calunniati in tutto il mondo (Italia compresa) a causa della loro fede, altro che “dolce tepore che deriva dal vivere in un contesto di individui dove tutti sono identici e la pensano alla stessa maniera”. Siamo abituati, fin dal principio, ad essere perseguitati. La persecuzione ci purifica e ci fa più forti.
Saluti, carissimo.
test
Mi lasci capire caro dottor T. Poniamo, per assurdo, che ci sia un uomo con pulsioni omicide che incontra un altro uomo ammalato di depressione con tanta voglia di morire. Se i due si accordassero per soddisfare i loro sentimenti lei non avrebbe nulla da ridire perché sono consenzienti?
Poi si risparmi il sarcasmo sulla pedofilia e si informi a dovere sull’argomento.
Sig Giancarlo, se non riesce a capire che se due persone (non gay..ma con comportamenti sessuali gay volutamente scelti da loro…così la faccio felice) dello stesso sesso convivono di comune accordo, PER LORO, è normale!!!!!!!! BASTA!!!
Siamo sempre al solito ritornello, ciò chè è “normale” per voi deve esserlo per tutti! Qui siamo davvero fuori di testa! E PRETENDETE la discriminazione sociale per costoro! Perché non si contano le volte in cui esponenti del suo clero non tirino fuori pretese del tipo di non consentire ad una persona (con comportamenti omosessuali) di svolgere professioni come l’insegnante, l’istruttore sportivo ed altri…Ed avete pure il coraggio di dire che non discriminate?
Su quanto dice a proposito delle esternazioni del vescovo Keniota, stendo un velo pietoso, neanche mi sogno di commentare, tanto è lo asquallore di ciò che afferma! Anche perchè le bombe non fanno distinzione tra cristiani e non , ammazzano e basta.
Ritengo, poi, che non sia conveniente tirare in ballo le persecuzioni subite dai cristiani, perchè, in tal caso, qualcuno potrebbe anche rinfacciare quelle praticate dai cristiani verso altri, o anche tra le varie fedi all’interno del mondo cristiano stesso; è un’arma a doppio taglio che può fare molto male e, mi creda, è molto meglio lasciare riposta nel fodero!
Aggiungo che trovo questa sua ossessione del valore sociale del “fare figli” come punto di riferimento “assoluto” abbastanza singolare…come la mettiamo coi vostri preti che, in teoria di figli non potrebbero averne, con la misura del loro valore sociale? Dobbiamo porlo a ZERO? Perchè, se una persona che vive da gay e salva una vita come pompiere, come medico al pronto soccorso, come poliziotto deve valere socialmente di meno di uno sposato con figli? Si rende conto della bestialità che afferma con questa continua, fanatica, insistenza a considarera queste persone “inferiori” solo perché non hanno dei bambini?
Per Antonella
Riporto quanto da lei scritto:
“Si vede chiaramente che tutti gli interventi del sig.Saverio & company sono per disturbare, quello che nel gergo del web si chiama troll. Non hanno nulla a che vedere con il confronto e il dialogo sereno.”
COME VOLEVASI DIMOSTRARE!
Confronto e dialogo sereno solo quando tutti serenamente concordano con voi! Complimenti!
@Dottor T.
Se l’omosessualità fosse una condizione esistenziale congenita, ovviamente non sarebbe passibile di alcun giudizio, né morale, né di merito. Purtroppo per lei e per gli omosessuali però, nonostante numerosi e reiterati studi mirati a dimostrare l’origine genetica o, almeno, la base biologica dell’omosessualità, nessuno, mai, è riuscito a dare prova o, almeno, fondato sospetto, che tale condizione sia da mettere in relazione con la genetica o la biologia. Per quanto ci è dato di sapere quindi, l’omosessualità è da mettersi necessariamente in relazione con la psicologia e con la scelta, più o meno consapevole, che la persona fa di orientare il proprio desiderio verso persone dello stesso sesso. Del resto la semplice osservazione delle persone che adottano comportamenti omosessuali suggerisce proprio questo, cioè che, in tali comportamenti, gioca un ruolo essenziale la scelta e, quindi, la volontà personale. Diversamente, cioè se l’omosessualità avesse base genetica o biologica, non si spiegherebbe come certe persone mutino, ad un certo punto della loro vita, orientamento sessuale. Come ho accennato in un precedente commento, io stesso, in un certo periodo della mia vita, ho adottato comportamenti omosessuali, che in seguito ho abbandonato perchè capivo molto bene che quella strada avrebbe finito per negarmi la felicità. Posso darle personale testimonianza che il desiderio sessuale è quanto di più manipolabile e flessibile si possa immaginare. A questo proposito, si potrebbe ulteriormente riflettere su quanto vario possa essere l’immaginario sessuale: ci sono persone che desiderano bambini, altri preferiscono gli animali o i cadaveri, altri ancora spostano la loro attenzione sul sado-masochismo o sulla violenza carnale; ci sono poi i guardoni, quelli che preferiscono le orge, gli adepti del poliamore, cioè persone che vivono un’intimità sessuale durevole di gruppo; e chissà quante altre stranezze di cui non sono a conoscenza. Cosa le suggerisce, dottor T. questa incredibile variabilità ed orientabilità del desiderio umano? Ognuno di questi orientamenti è di origine genetica? O sono, piuttosto, il risultato di una psicologia devastata (nel migliore dei casi)? O, semplicemente, il risultato di una ricerca esasperata del piacere a tutti i costi ed in ogni modo? Si, perché vede, se si pretende di giustificare l’omosessualità con la genetica, allora bisognerebbe giustificare anche tutti gli altri.
Ma, in fondo, che sia di origine genetica o meno, che abbia o no base biologica, l’omosessualità è o non è un fatto naturale? Si, lo è, nel senso che avviene in natura, sia tra gli animali che tra le persone. Esiterei però a mettere sullo stesso piano l’omosessualità tra persone e quella tra animali. Nelle relazioni umane, quindi anche nelle relazioni omosessuali, interviene sempre la volontà, che rende responsabile l’uomo del proprio operato. Questo non avviene tra gli animali. Pretendere di confrontare comportamento umano e comportamento animale è come negare che esista una differenza abissale tra i due soggetti. Tra l’altro, molto spesso, è facile individuare, nell’omosessualità tra animali, motivi di gerarchia o altro, che niente hanno a che vedere con il preteso “diritto all’amore” attraverso il quale si vorrebbe equiparare l’omosessualità all’eterosessualità.
Sorvolerei sulle sciocchezze che ha detto circa il diritto naturale. Il diritto naturale fissa norme tese al non andare contro natura, cioè tese ad impedire comportamenti che violino, vadano contro la natura, come, ad esempio, concedere l’adozione a coppie gay. Invece volare, come anche curare malattie o infermità, non significa affatto andare contro natura. Al contrario, significa andare oltre la natura, potenziare e moltiplicare enormemente le possibilità che derivano dalla razionalità umana, che è anch’essa naturale e non certo contro natura.
Dice poi: “Quando afferma che il comportamento “omosessuale non è equivalente a quello eterosessuale”, fa impallidire La Palice. E’ autoevidente. Non si utilizzerebbero nemmeno due termini diversi.”. Egregio “dottore”, siamo perfettamente d’accordo sul fatto che omosessualità ed eterosessualità siano “evidentemente” non equivalenti. Quello che non è affatto evidente è come mai lei voglia accordare a due cose diverse, per conseguenze e per significato, gli stessi diritti e le stesse prerogative. In questo consiste la vera discriminazione: negare, nei diritti e nelle prerogative, la differenza. Sono d’accordo con lei: chi discrimina merita solo disprezzo. Ma, occorre specificare: chi discrimina TRA COSE UGUALI O EQUIVALENTI merita solo disprezzo. Così come merita solo disprezzo chi non riconosce, nei fatti e quindi nel diritto, le differenze che caratterizzano ogni tipo di relazione umana.
Infine, sull’infelicità degli omosessuali. E’ presto detto. Sono gli studi, tanti studi che dimostrano che gli omosessuali sono infelici. Sono più inclini alla depressione ed al suicidio; fumano, bevono e fanno uso di sostanze stupefacenti più degli etero. Né si vede come potrebbe essere diversamente, dato che la condizione omosessuale nega loro i traguardi generalmente più ambiti da tutti: avere una famiglia, dei figli, delle persone che ti amano e che ti accompagneranno per tutta la vita, fino al naturale traguardo.
Saluti, “dottore”.
Giancarlo, ragionamento perfetto, sottoscrivo. Complimenti per la chiarezza e la limpidezza dei ragionamenti con i quali espone (e per la sua pazienza), davvero!
Un saluto
@John @Antonella
Grazie a Dio, ragazzi. E… buona eterosessualità a tutti!