Miserachs: “Non siamo riusciti a conservare la grande ricchezza del canto gregoriano”

di Linda Cappello

Cinquant’anni sono trascorsi dall’inizio delle riforme volute dal Concilio Vaticano II. In campo musicale, quale può essere il bilancio di questo cinquantennio?
Il bilancio è purtroppo negativo. Il Concilio Vaticano II ha espresso una volontà di rinnovamento, ma nella continuità della tradizione che veniva dall’opera di San Pio X, il quale nella sua riforma della musica liturgica si rifece alla polifonia classica e dette nuovo vigore al canto gregoriano.
Il filo di questa continuità si è spezzato, non siamo stati in grado di conservare la ricchezza della tradizione del canto gregoriano. Per non parlare del latino. Sono stati messi al bando questi tesori della tradizione, ai quali il concilio non voleva assolutamente rinunciare. Nè siamo stati in grado di creare dei lavori nuovi, nonostante la presenza di musicisti ben preparati, sulla scia della grande tradizione musicale della chiesa. Parlo di opere moderne che che in connessione con quelle antiche avrebbero potuto avere una validità artistica, liturgica e spirituale. Il bilancio dunque è doppiamente negativo: in primo luogo perchè è stato archiviato ciò che non doveva essere archiviato, e poi per non aver saputo produrre opere di valore in armonia con la tradizione.

A suo avviso quali possono essere i rimedi?
E’ passato molto tempo, e certe cattive abitudini si sono ormai incancrenite, anche per una mancanza di substrato culturale. L’insegnamento della musica, del canto gregoriano nei seminari è stato ormai abbandonato. Quindi il nuovo clero, parlo anche di vescovi, ha sentito maggiormente il distacco col passato. Al contrario, invece, vedo nelle nuovissime generazioni un desiderio di recuperare la Tradizione, sviluppando una coscienza di quello che si è perso. Non si deve promuovere un ritorno al passato, sia chiaro: si deve sempre guardare avanti, ma facendo tesoro dei valori del passato.

Il convegno promosso a Lecce dalla Scuola Ecclesia Mater può dare un contributo a definire nuove strategie di intervento, nel solco del Magistero ecclesiastico e delle indicazioni di Benedetto XVI?
E’ bene che si facciano questo genere di convegni, sono certo che susciterà adesioni così come contestazioni. Ma certamente è bene che si faccia: può essere uno stimolo per la Chiesa locale.

Il convegno sarà concluso da una celebrazione in canto gregoriano, presso la chiesa di S. Chiara: ritiene che l’uso del latino e del gregoriano possa essere benefico per la spiritualità dei nostri tempi?
Assolutamente sì. Il canto gregoriano è inscindibile dalla lingua latina. Il latino si pratica nella liturgia, e con il suo uso si rinsalda la coscienza di appartenere alla chiesa cattolica . Tutti i testi più importanti della Tradizione sono scritti in lingua latina: è impensabile archiviare tutto.

Tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno del 18.5.2012

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Autore: Libertà e Persona

La nostra redazione si avvale della collaborazione di studiosi attenti alla promozione di un pensiero libero e rispettoso della persona umana, grazie ad uno sguardo vigile sulle dinamiche del presente e disponibile al confronto. Nel tempo “Libertà e Persona” ha acquisito, articolo dopo articolo, un significativo pubblico di lettori e ha coinvolto docenti, esperti, ricercatori che a vario titolo danno il proprio contributo alla nostra rivista online. Gli articoli firmati "Libertà e Persona" sono a cura dei redattori.

20 pensieri riguardo “Miserachs: “Non siamo riusciti a conservare la grande ricchezza del canto gregoriano””

  1. salve
    queste righe dovrebbero leggerle quelle (tutte donne) che ogni domenica ci ammorbano in Chiesa con chitarre, bonghi e canti
    lagnosi…io, preferisco alzarmi presto (anche la domenica) per andare a Messa in un’altra Parrocchia dove questo scempio ci viene risparmiato.
    saluti
    Piero e famiglia

  2. anche questo e’ il segno della demolizione della Chiesa del cv2…….

    caro Piero ti invito a cercare chi sono gli estensori del novus ordo missae….se le mie informazioni sono esatte avrai una bella sorpresa!!!

    fammi sapere, poiche’ spero di sbagliarmi….

  3. caro Piero ti invito a cercare chi sono gli estensori del novus ordo missae….se le mie informazioni sono esatte avrai una bella sorpresa!!!

    fammi sapere, poiche’ spero di sbagliarmi….

    salve
    temo gia di saperlo ma, non lo scrivo. E’ meglio
    saluti
    Piero e famiglia

  4. @rocco: ad onor del vero nella Sacrosanctum Concilium c’è scritto quanto segue:

    116. La chiesa riconosce il canto gregoriano come proprio della liturgia romana: perciò, nelle azioni liturgiche, a parità di condizioni, gli si riservi il posto principale. Gli altri generi di musica sacra, e specialmente la polifonica, non si escludono affatto nella celebrazione dei divini uffici, purché rispondano allo spirito dell’ azione liturgica, a norma dell’ art. 30.

    Posso essere d’accordo sul fatto che purtroppo tanti (quasi tutti in verità) fanno orecchie da mercante e se ne infischiano di quel che c’è scritto, ma non vedo come il Concilio demolisca la Chiesa su questo punto.

  5. “Nè siamo stati in grado di creare dei lavori nuovi, nonostante la presenza di musicisti ben preparati, sulla scia della grande tradizione musicale della chiesa.”
    Ciò non è vero (e lo dice uno che è molto critico su gran parte dei brani proposti la domenica, partendo però dall’assunto che i cori parrocchiali sono espressione della comunità e vanno incoraggiati, non criticati costantemente. Anche perché sono uno dei canali più fecondi di accesso alla vita parrocchiale da parte dei più giovani). Non è vero perché, ad esempio, sfido chiunque a dire che i brani proposti dal Gen Verde non siano solenni e pienamente nella scia della tradizione musicale della Chiesa (con la c maiuscola, tra parentesi). Cerchiamo di essere intellettualmente onesti, ne guadagniamo tutti.

  6. @rocco: scusami, forse rileggendo intendevi un’altra cosa. E’ L’ora tarda… meglio che me ne vada a dormire. Buona domenica :)

  7. @Stefano Marchesi: Non sono d’accordo. Pur apprezzando la buona volontà che ci mettono i giovani anche nella mia parrocchia non si può ignorare volutamente quel che dice la Chiesa. Anche perché, così facendo, rischi veramente di plasmare la liturgia a tuo piacimento quasi fosse uno spettacolo dove ti esibisci (oltre al fatto gravissimo di ritenere la tua opinione più seria e fondata di quella della Chiesa… il classico problema del relativismo). Il problema sta tutto qua. Chesterton diceva: “Non abbattere mai una palizzata senza esserti domandato il motivo per il quale è stata eretta”. Nelle nostre parrocchie ce lo domandiamo seriamente? La mia esperienza personale è tragica a riguardo. Spero che altrove la situazione sia migliore, ma sembra che quel che dice la Chiesa con la sua tradizione bimillenaria sia aprioristicamente sbagliata. Non si vuole nemmeno lontanamente indagare quel che dice. Ci autoproclamiamo tutti esperti di liturgia senza sapere niente di niente.
    Inoltre non condivido nemmeno il giudizio artistico sul Gen Verde. Se lo confronti con la Tradizione della Chiesa è come se mi mettessi a confronto Fabri Fibra con Bach. Si può apprezzare la buona volontà. Quella non la metto in discussione, però c’è musica e musica.
    Considera inoltre il fatto che per percepire il senso del sacro, la musica sacra si deve distinguere da quella profana. Quel che si suona attualmente in chiesa in cosa si distingue da quel che si ascolta fuori? In niente. E’ musica “leggera”. Il buon San Pio X nel 1903 scrisse il bellissimo motu proprio “Tra le sollecitudini” dove mise in guardia dall’utilizzo di musica operistica nella liturgia (ovvero la musica profana in voga all’epoca) che svilisce lo stesso Sacrificio che si compie nella Messa. La realtà è che quel che è uscito dalla porta principale è rientrato dalla finestra negli anni ’60. Si tratta sempre di modernismo camuffato da non si sa bene cosa.

  8. caro Luca
    allora la metto cosi’: il Concilio Vaticano Secondo sta demolendo la Chiesa. per essere chiari su cio’ che penso
    e il mio giudizio non e’ superficiale affatto …..anzi.

    buona domenica a tutti.

  9. caro rocco, sono molto scettico anch’io sul cv2. Tuttavia penso che sia necessario distinguere fra quel che c’è scritto e come è stato interpretato. Personalmente faccio difficoltà a credere che in un concilio lo Spirito Santo latiti fino al punto di arrivare nei documenti a contraddire il Magistero. Io non sono un teologo o comunque un esperto. Sono un semplice credente e mi fido del Papa che insegna che bisogna interpretarlo in linea con la Tradizione secondo l’ermeneutica della continuità. Inoltre non dimentichiamoci che c’è sempre la Divina Provvidenza e se un male è concesso è per ricavarne un bene maggiore. La Chiesa è agonizzante da cinquant’anni a questa parte per tutti gli scempi compiuti, tuttavia siamo sicuri (perché ce l’ha assicurato Cristo stesso) che le porte dell’inferno non prevarranno su di essa. Probabilmente sono un ingenuo ma sono fiducioso.

  10. caro luca,

    anch’io son scettico come te e piu’ approfondisco le mie ricerche e piu’ me ne convinco…. per esempio riguardo l’articolo che citi nel post precedente secondo me viene fatta confusione….il gregoriano non e’ musica sacra ma ove possa essere considerata musica nel senso moderno del termine e’ musica liturgica . a ben leggere l’articolo conciliare esso fa pensare che il gregoriao sia musica sacra. il gregoriano pero’ non e’ musica sacra ma liturgica che e’ tutta un’altra cosa. la radice della cosiddetta musica sacra e della profana e’ la stessa e non e’ quella del gregoriano.

    altro esempio e’ il padre nostro “cantato”

    sono musicalita’, possiamo dire da profani, atte a sottolineare la liturgia che affondano le radici addirittura nell’arte retorica.

    ti invio un link che per me e’ stato molto interessante e riporta varie autorevoli opinioni comprese quelle del nostro Papa.

    fammi sapere che ne pensi:

    http://digilander.libero.it/gregduomocremona/lattanzi.htm

    il link ti riporta ad una pagina in particolare ma tutto l sito e’ molto interessante

    un caro saluto

  11. caro rocco hai perfettamente ragione. Prima ho usato anch’io i termini sbagliati. Un conto è la musica liturgica, un altro è la musica sacra. Inoltre è estremamente interessante il link che hai postato. Molte cose mi sono nuove. Che ricchezza che è il gregoriano. Molti lo snobbano perché, appunto, lo interpretano come semplice musica ignorando quel che sta realmente sotto. Pochi sanno, ad esempio, che nel tetragramma ogni “nota” corrisponde ad una sillaba e non c’entra niente il ritmo.
    Per quanto riguarda l’ambiguità dei testi promulgati nel cv2 anche qua purtroppo non posso che darti ragione. Sono troppo spesso ambigui. Non si è voluto dare un carattere giuridico definitorio come nei concili precedenti. Ci vorrebbe un nuovo sillabo. Tuttavia ripeto, faccio fatica a pensare che possano essere sbagliati. Voglio dire che deve per forza esserci un’interpretazione in continuità con la Tradizione come dice il Papa e a quella voglio attenermi. C’è stata troppa libertà d’interpretazione. Si è lasciato fare in base al sentire proprio. Bisogna che si ritorni a seguire la Chiesa perché il problema, a mio avviso, sta tutto qua. Per esempio, proprio riguardo al gregoriano la Santa Sede ha dato ordine all’abazia di Solesmes di redigere il graduale romano aggiornato e ne sono risultati due libri bellissimi. Il primo è il Graduale Triplex che, oltre alla notazione quadrata include quella metense e sangallese (indispensabili per cogliere appieno la ricchezza del gregoriano) e l’altro è il Graduale Simplex in sola notazione quadrata per le chiese minori. Ora io mi dico, questo è uno dei frutti del concilio che ritengo ottimi, ma la mia domanda è: quante chiese possiedono tali libri? Ben poche purtroppo. Eppure la Chiesa ha dato ordini ben precisi.

  12. Cari luca e rocco, mi trovo perfettamente d’accordo con voi. Personalmente cerco il più possibile di andare alla messa VO e di sentirmi il canto gregoriano con l’organo: le musichette con bonghi, chitarre, battiti di mani cancellano ogni sacralità e trasformano il Santo Sacrificio in una celebrazione della comunità dove essa, non Cristo è protagonista, in perfetto stile protestante. Ricordo la prima Messa vetus ordo a cui ho assistito, era il primo dell’anno e si è cantato il Veni Creator Spiritus, veramente da brividi.
    Anch’io, come il Santo Padre, credo necessaria una lettura del Vaticano II in continuità con la Tradizione: è l’unica strada per salvare la Verità di sempre della Chiesa e un concilio regolarmente convocato seppur pastorale che non può essere privo dell’assistenza dello SPirito Santo, fatta salda la libertà degli uomini di ascoltarlo.
    La riforma liturgica fu fatta da Annibale Bugnini che, se non sbaglio, poi è finito a fare il Nunzio in Iraq, non proprio una promozione.
    Nella lumen gentium si dice che la Vera Chiesa sussiste (subsistit in) nella Chiesa Cattolica: certo, si può pure interpretare ciò in continuità, ma non era più facile dire che la Vera Chiesa E’ quella Cattolica come sempre si è detto? Diciamo che qualche documento ambiguo nel CVII c’è, altrimenti non si capisce come i novatori abbiano relativizzato e protestantizzato la Chiesa a tal punto che una suora, alla morte di Papa Giovanni Paolo II, è riuscita nell’impresa di dire che “questo Papa è grande perché ci ha insegnato che tutte le religioni sono uguali”: ovviamente è un’eresia e una falsità bella e buona visto che GPII ha fatto pure promulgare la Dominus Iesus, ma evidentemente alcuni documenti ambigui del concilio con il concorso di numerosi teologi e vescovi progressisti (non sicuramente i papi) hanno contribuito a creare questo clima di più o meno consapevole di relativismo e, in qualche caso, apostasia evidente.
    Spero che il Santo Padre continui nella sua opera di chiarificazione.
    Un saluto

  13. ” Diciamo che qualche documento ambiguo nel CVII c’è, altrimenti non si capisce come i novatori abbiano relativizzato e protestantizzato la Chiesa.”

    sono d’accordo.

    Christo parla chiaro e se le chiese si svuotano (come la sala Nervi)il motivo e’ la tiepidezza e l’oscurita nel parlare.

    il parroco della chiesa dove mia figlia ha fatto la prima comunione non fa che ripetere che la messa e’ una festa. (nell’alleluia oggi si canta “perche la festa siamo noi che camminiamo verso il ciel”, nemmeno piu’ verso TE!! ma verso il ciel) e poi si interroga sul perche a 15 anni i ragazzi lasciano la chiesa….perche’ li ha ingannati!! a 15 anni i ragazzi si rendono conto che le feste sono altre….. e si dicono : ma che ci faccio qua’?? ma che dice sto prete? mi diverto di piu col jin tonic che con la comunione e le coreografie delle pinguine!! se i giovani non sanno rispondere alle provocazioni del mondo e ne cadovo vittime e’ perche nessuno gli dice le risposte!! io dalla mia ho avuto quel santo di mio nonno e la mia testardaggine che mi ha spinto a dare retta al nonno e a non ascoltare troppo le prediche di sedicenti uomini di Dio. sono stato “costretto” ad approfondire la mia fede ma nella semplicita e nell’umilta insegnatami dall’esempio di mio nonno Olivo(in nomen omen).
    gli apostoli dicono a Gesu’ :” il tuo parlare e’ troppo duro”e oggi i preti (grazie a Dio non tutti)molto spesso fanno uguale, criticano , ma non cosi’ apertamente , la durezza del Christo non rendendosi conto che il parlare duro un’espressione di amore vero e non di semplice affetto(che sicuramente prova anche il mio cane per me….anzi) e che la durezza come cosa cattiva la vediamo noi molli. Gesu infatti poi gli dice che non e’ nel numero di seguaci che si vede la verita’. e quando san Pietro gli dice di non farsi prendere Gesu’, severo in primo luogo con se stesso scegliendo di farsi prendere, gli risponde “vade retro satana”….non sono parole morbide, accondiscendenti, da mediatore , da politico, da diplomatico…..

    e ancora Gesu’ afferma che quando sarebbe stato innalzato avrebbe attirato tutti a se! ‘e il suo sacrificio che ci fa innamorare di lui , non le feste in parrocchia. i preti devono servire Dio e non i pruriti dei parrocchiani. e’ solo servrndo Dio che servono anche i parrocchiani.

    scusate lo sfogo…. ma almeno qui qualcuno non mi dara’ del matto e mi comprendera’

  14. salve
    @Rocco: io sono con te e, vai tranquillo, non sei matto per niente.
    Sei sanissimo!
    saluti
    Piero e famiglia

  15. Penso che non ci sia nulla da eccepire. Né su quel che ha detto John, né su quel che ha detto Rocco. Mi trovate perfettamente d’accordo. Sapeste quante ne ho da raccontare. Sono tutte esperienze comuni purtroppo. Dalla suora che afferma che tutte le religioni sono uguali come dice John al prete che asserisce che la Messa è una festa come dice Rocco. E ogni volta che sollevo queste questioni si scatena il putiferio e mi ritrovo incredibilmente da solo a dover difendere quel che dice la Chiesa, al che a volte mi domando se stia sbagliando, ma vedo che almeno qua non sono l’unico a pensarla in questo modo.

  16. salve
    @Luca, quello che ho detto a Rocco vale anche per te, bisogna tenere duro e NON cedere.
    saluti
    Piero e famiglia

  17. @Piero. Senz’ombra di dubbio. Preghiamo lo Spirito Santo che ci illumini e ci faccia usare sempre rettamente la ragione. Fa piacere sapere che c’è gente che la pensa così.
    saluti

  18. Cari Rocco, Piero e Luca,
    se siete matti voi, allora sono matto anch’io, almeno non siamo soli. Anch’io a volte mi trovo da solo a difendere la verità degli insegnamenti della Chiesa perché talvolta non lo fanno più nemmeno i preti. Pensate che al corso fidanzati alcuni candidati al matrimonio (in Chiesa ovviamente) si sono messi a criticare la Chiesa in quanto maschilista perché non accetta le donne prete: il dramma è che il sacerdote (brav’uomo, per carità, ma dedito solo al sociale e poco o nulla alla dottrina) balbettava e non sapeva rispondere a un’obiezione così sciocca e banale.
    Un saluto a tutti

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