Cambiamento? No grazie

Ebbene sì, lo ammettiamo. Dopo aver letto Carlo Casini dichiarare che nella vita politica il cambiamento è una regola democratica, che pure nel movimento per la vita valgono le regole democratiche e che, infine, nel movimento è importante dare voce a nuove risorse, abbiamo, noi di Libertà & Persona, arguito con una deduzione estremamente libera che l’europarlamentare stesse per lasciare il posto di presidente del movimento nazionale al “nuovo che avanza”. Abbiamo erroneamente pensato che i concetti esposti e sostenuti nell’intervista dall’onorevole fossero applicabili anche a lui stesso. Ma evidentemente abbiamo peccato noi di fantasia. Avremmo dovuto filtrare le esternazioni del magistrato con le lenti della politica; e si sa, la politica è l’arte del compromesso e del fraintendimento.

Suvvia, abbiamo frainteso!

Ci chiediamo, tuttavia, se sia questa la vera notizia. Non è che stiamo facendo come lo stolto che guarda il dito e non la luna? Pensiamo proprio di sì. La notizia vera è che mai, neanche per un solo istante, Carlo Casini ha pensato di abbandonare la sala regia del movimento nazionale. Che questa sia la vera news ce lo conferma indirettamente un lettore del blog, evidentemente informato sui fatti, quando dice in un suo post: “la notizia che Casini non si sarebbe ricandidato è infondata, lo è sempre stata”. Il suo, in realtà, era un appunto di etica giornalistica, una tirata d’orecchie per aver dato “una rappresentazione falsa della realtà”. Tuttavia, mentre ci faceva il “pistolotto”, e noi gliene siamo grati, gli è sfuggita questa frase.

A questo punto è evidente che l’onorevole Casini non ha mai pensato di lasciare la sedia a qualcun altro! Pur con alle spalle 22 anni, diconsi ventidue anni, di incarico ininterrotti il nostro “barone della vita” non è stato neanche sfiorato dall’idea che fosse venuto il momento di valorizzare le nuove risorse. E quando diciamo mai, intendiamo proprio mai. Questa è la notizia!

Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo; membro sostituto della Comissione Esteri; membro della Delegazione all’Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE; membro sostituto della Delegazione interparlamentare UE – Cina; membro della Pontificia Accademia per la vita; docente di diritto internazionale, di diritti umani e di bioetica presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma; capo Delegazione dell’ Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro al Parlamento europeo; membro della Direzione Nazionale del Partito, membro dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo del Partito Popolare Europeo (Democratici Cristiani). Avrà il tempo, ancora una volta, di fare il presidente del movimento nazionale. Bontà sua …

Indiscrezioni cui accennavamo nel precedente articolo ci dicono che il presidentissimo abbia sottolineato l’opportunità che il Movimento rimanga unito intorno a lui. Una richiesta che dovrebbe suscitare per lo meno un minimo di disagio … E invece. Possibile che non ci sia un’altra persona degna di tale carica, capace di innovare e nello stesso tempo mantenere unito il movimento? Più che una baronia pare una dittatura nei confronti della quale quelle più famose del novecento arrossiscono di vergogna … Lo vedremo allora, ancora una volta, rieletto. Dai suoi aficionados, che davanti lo plaudono sorridenti e dietro, in non pochi, lo criticano.

Ci domandiamo, allora, cosa volessero dire le sue famose esternazioni al settimanale trentino del 12 febbraio, quando cioè parlava di dare voce alle nuove risorse.

Probabilmente si riferiva ad altri. Ma sì, è a Marisa Orecchia che pensava! È la presidente di Federvita Piemonte che deve lasciare il posto al nuovo! Perché? Perché ha appoggiato, come dice lei stessa, “durante la campagna per le elezioni regionali del marzo 2010, il candidato Roberto Cota, firmando con lui il patto per la vita e la famiglia, nella sfida contro la presidente uscente, Mercedes Bresso, radicale pro aborto e eutanasia, sostenuta, oltre che dai partiti della sinistra, anche dal partito dell’ onorevole Casini, l’UDC, che in quelle elezioni, a causa della dissennata alleanza, ha perso più della metà dei suoi elettori. Errore imperdonabile […]. Anche se oggi, per merito di quel patto, c’è una delibera della giunta Cota che consente l’ingresso dei volontari pro life nei Consultori del Piemonte.”

Che Casini voglia assumere anche la carica di presidente di Federvita Piemonte?

 

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